Viva Viterbo esce dalla maggioranza, Michelini sul ponte tibetano

Viva Viterbo esce dalla maggioranza, Michelini sul ponte tibetano

Homepage - Viva Viterbo è uscita dalla maggioranza. Lo strappo definitivo questa notte intorno all'una, al momento del voto sul bilancio. Da ora Michelini potrà contare su una maggioranza risicata all'uomo. Rimangono infatti in 18 (compreso il primo cittadino), il che significa che basta l'assenza di un consigliere per non bastare a garantire il numero legale.

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Viva Viterbo è uscita dalla maggioranza. Lo strappo definitivo questa notte intorno all’una, al momento del voto sul bilancio. Da ora Michelini potrà contare su numeri di appoggio risicati all’uomo. Rimangono infatti in 18 (compreso il primo cittadino), il che significa che basta l’assenza di un consigliere per non riuscire a garantire il numero legale.

Ergo l’amministrazione Michelini dovrà andare avanti con consigli sempre in seconda convocazione. L’era Michelini è di fatto finita, sul ponte tibetano con il rischio di vedersi precipitata da un momento all’altro.

Rossi: “E’ adesso che viene il bello”

Qualora dovesse durare sarà un anno di stilettate, uno stillicidio. La prospettiva è chiara dal primo post che Filippo Rossi affida a Facebook nella dura notte appena trascorsa: “Grazie a Giacomo Barelli e Maria Rita de Alexandris per tutto quello che hanno fatto in questi quattro anni. Abbiamo fatto di tutto per cercare di fare qualcosa per la nostra Viterbo. Hanno sopportato fuoco amico e nemico, hanno ingoiato rospi, superato attacchi vili. Forza! Ormai la situazione era diventata insopportabile, era ormai tutto inutile. Ma è adesso che viene il bello”.

E’ quel “ma è adesso che viene il bello” a dire tantissimo.

Le dimissioni di Barelli

E’ stata una giornata dura per lui quella appena trascorsa. Lo abbiamo visto teso durante il consiglio comunale, passeggiante lungo i corridoi e le salette con le cuffie nelle orecchie e la musica probabilmente a funzionare da calmante. Giacomo Barelli consegnerà questa mattina le dimissioni. Un gesto che sicuramente gli costa moltissimo, visto l’impegno e la dedizione con cui ha affrontato la sfida di fare parte della giunta.

A ben guardare sicuramente l’assessore più dinamico e presente dell’intera amministrazione Michelini. Quello che ci ha messo tutto il cuore, poi si può discutere dei risultati ma è un’altra storia. E’ stato anche quello che ha smosso le acque comunque e ha portato a casa diverse cose. La giunta perde un pezzo e acquista grigiore, perde capacità di comunicare all’esterno, visibilità.

Barelli ha commentato sul suo profilo social lo strappo finale con un post che riassume tutto: “Sapere quando andar via è saggezza, essere in grado di farlo è coraggio, andare via a testa alta è dignità”.

I fatti in consiglio

Il consiglio di ieri, quello di approvazione del bilancio 2017, è stato segnato da un fatto politico centrale_ l’uscita dalla maggioranza di una sua componente. Tanto che alla fine quello che è stato deciso sui conti finisce sullo sfondo, anche per la pochezza effettiva e la mancanza di visione e prospettiva che è emersa. Una maggioranza che decide di bocciare l’emendamento di Ubertini per dotare di una polizza assicurativa il Comune è di un imbarazzante unico e che merita pochi commenti.

Ma che la maggioranza guidata da Leonardo Michelini sia bollita non è una novità. Lo sanno tutti da un pezzo, anche gli stessi che ieri hanno alzato la mano e votato no o sì secondo gli ordini di scuderia. La novità quindi non poteva essere nel bilancio ma nel fatto che tutti in qualche modo odoravano nell’aria e attendevano: l’uscita di Viva Viterbo. Azione che aumenta i gradi di bollitura dell’attuale amministrazione.

Così chi ha seguito i lavori del consiglio non ha potuto che interessarsi a questo nodo, sciolto intorno all’una di notte dall’intervento prima del voto di bilancio di Filippo Rossi. Il leader di Viva Viterbo valica il Rubicone e punta al cuore dell’attuale “impero”: Michelini. “Perché ha voluto fare il sindaco?”. E’ la domanda, davvero profonda e imbarazzante che Rossi rivolge secco all’attuale numero uno di Palazzo dei Priori.

Ma ci mette dell’altro: “La distanza che ci divide è siderale, la sua politica è di una tristezza infinita”. Una manciata di parole che segnano lo strappo insanabile.

Rossi esprime la posizione sul bilancio: “Per noi è invotabile. Ci abbiamo provato a portare delle modifiche, ci sarebbe bastato anche un qualche segnale del sindaco su impegni precisi ma non c’è stato niente. Votiamo no, chiedo a Barelli di rassegnare le sue dimissioni”. Fine dell’avventura.

Questo l’epilogo di una giornata dura. Veramente di corpo a corpo tra Viva Viterbo e il resto della maggioranza. Qualsiasi proposta arrivata da Rossi & Co. è stata accolta con un muro. Abbattuto l’emendamento per mettere più risorse sull’apertura del Teatro Unione, quello sullo stanziamento di fondi per la realizzazione di un’area camper per accogliere al meglio i turisti, sulla riqualificazione dei bagni di via dei Pellegrini e piazza Fontana Grande.

Tanto che una volta presentati i primi cinque emendamenti (di tredici), tutti puntualmente cassati, Viva Viterbo ha ritirato i rimanente. Fatti propri da Insogna (Gal) e comunque stroncati.

Il commento di Rossi sul bilancio e il sindaco sono fortissimi: “Così si distrugge una città. Secondo lei la politica non conta niente, pensa che i bilanci non cambino la città? Cosa ci sta a fare qui?”.

Il bilancio approvato

Sullo sfondo l’approvazione del bilancio. 16 sì incassati, 12 no. Si arriva al traguardo quasi a metà maggio. “A Roma il Movimento Cinque Stelle l’ha approvato a gennaio, poi sarebbero loro gli incompetenti”, quanto ribadiscono più volte tra di loro i militanti del Movimento Cinque Stelle presenti in sala d’Ercole. D’ora in avanti la maggioranza conta 18 uomini contro 15 delle opposizioni. E tra questi 18 uomini ce ne stanno diversi spesso assenti.

Viva Viterbo in conferenza

Questa mattina alle 12,30 Viva Viterbo terrà una conferenza stampa dove racconterà qualcosa in più su quanto accaduto e su quello che sarà il suo percorso da ora in avanti. L’appuntamento è a piazza del Gesù presso il Tredici Gradi.

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