Viterbo vola in Cina, Marini: “Non possiamo pretendere di più di un viaggio turistico”

Viterbo vola in Cina, Marini: “Non possiamo pretendere di più di un viaggio turistico”

Homepage - Sul tema interviene l'ex sindaco Giulio Marini che ricorda come la prima partecipazione della città dei papi all'International Mayor's Forum on Tourism risalga al 2010, in pratica sei anni fa.

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Viterbo vola in Cina, niente di nuovo sotto al sole. Sul tema interviene l’ex sindaco Giulio Marini che ricorda come la prima partecipazione della città dei papi all’International Mayor’s Forum on Tourism risalga al 2010, in pratica sei anni fa.

E’ notizia di questi giorni che, dal 23 al 27 maggio, il capoluogo della Tuscia sarà rappresentato dal sindaco Leonardo Michelini e dall’assessore al Turismo Giacomo Barelli all’importante incontro nella terra “dei mandarini”.
Un appuntamento che sicuramente ha la sua importanza ma le dichiarazioni di Marini frenano gli entusiasmi: “Va bene per consentire ai nostri amministratori di fare una bella esperienza, il resto è tutto da vedere”. Ecco l’intervista all’ex sindaco.

Viterbo andrà a esporre nel cuore della Cina le proprie bellezze, di cosa si tratta?
“E’ una manifestazione che il governo cinese promuove da diversi anni. Il Comune di Viterbo è stato presente già nel 2010. Allora ero sindaco e andai a questo meeting del turismo internazionale. Fui contattato da un giornalista della Stampa, amico mio, che faceva scouting di comuni che stavano manifestando interesse per la crescita turistica. Partecipai gratuitamente, a spese del governo cinese, anche quella volta. Questa organizzazione mi ha contattato anche negli ultimi anni e sempre li ho fatti rivolgere al Comune, facendo presente che non ero più sindaco. L’amministrazione Michelini non ha in precedenza accettato, quest’anno evidentemente avranno capito che può rappresentare una piacevole esperienza turistica”.

Per chi?
“Per tutti e due”.

Ma quindi lo è stato pure per lei?
“Sì, certo”.

Che ha prodotto quel viaggio del 2010?
“Nella sostanza lì c’è l’esposizione documentale di quello che le città nel mondo fanno per sviluppare il turismo. Fui colpito dalla grande capacità di relazionarsi del manager di Barcellona, che all’epoca fatturava 32 milioni di turisti all’anno. Si vedeva che era stata sviluppata un’azione di marketing turistico a livello nazionale e portava risultati”.

E noi che stavamo a fare lì?
“Viterbo aveva avuto risalto sulla stampa nazionale per la venuta del papa. Eravamo presenti, insieme a Napoli, Londra, Nuova Delhi e tante altre grandi città. Che cosa ci facevamo … E’ un’occasione importante per acquisire e riflettere sulle esperienze e vedi cosa fanno gli altri per sviluppare il turismo. Poi è diverso sviluppare il turismo a Viterbo, ci sono competenze regionali e statali. Andare in Cina, per degli amministratori, è comunque un’esperienza. Ma non ti traguarda la vita”.

Ma a Palazzo dei Priori sono consapevoli che il Comune di Viterbo ha già partecipato negli anni passati all’evento?

“Se non lo sanno è perché non hanno memoria proprio e non prestavano attenzione a cosa accadeva prima di loro in Comune. Succede spesso. Ieri leggevo che presto saranno effettuati 330mila euro di nuovi lavori nelle frazioni. Erano nel bilancio 2012 e bisognerebbe domandarsi perché ci hanno messo tre anni per spendere questi soldi”.

Che faranno quindi in Cina?
“Non possiamo pretendere di più del viaggio turistico”.

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