Scoperto a Orte postribolo cinese in rete con un sistema di prostituzione diffuso in diverse città d’Italia
Homepage - Identificate anche 40 persone tra prostitute e clienti. L’operazione è stata denominata “Freccia gialla” . Nome dovuto al fatto che per raccogliere i proventi dell'attività criminale gli arrestati si spostavano usando treni Freccia Rossa.
5mila euro al giorno, 150mila al mese. Questi i proventi di un giro di prostituzione asiatica messo in piedi in mezza Italia e con “stazione” anche a Orte.
Emesse otto misure cautelari (sette arresti in carcere) a carico del gruppo che sfruttava le ragazze cinesi, molte delle quali senza permesso di soggiorno. Identificate anche 40 persone tra prostitute e clienti. L’operazione è stata denominata “Freccia gialla” . Nome dovuto al fatto che per raccogliere i proventi dell’attività criminale gli arrestati si spostavano usando treni Freccia Rossa.
Oltre all’appartamento ortano, le altre case erano a Sanremo, Chiaravalle (Ancona), Montemarciano, Marcon (Venezia), Calcio (Bergamo), Piacenza, Caronno Pertusella (Varese), Milano, Cesano Maderno (Monza e Brianza), Fano (Pesaro e Urbino), Zogno (Bergamo), Mandolossa, Biella e Gallarate (Varese). L’operazione contro lo sfruttamento della prostituzione si è svolta in Lombardia, fra le province di Milano, Bergamo e Brescia.
Il meccanismo scoperto era un classico. Giovani ragazze cinese venivano contattate o avvicinate da connazionali che promettevano un lavoro e quindi un futuro in Italia. Quindi lo scattare della trappola e la riduzione nella condizione di schiave del sesso. Oltre a subire importanti numeri di rapporti sessuali giornalieri le donne venivano fatte vivere, in generale, in condizioni disumane. Tra gli aguzzini non solo uomini ma anche donne cinesi.