Musica di Natale spenta, Barelli: “Possibili azioni risarcitorie della Fondazione verso il Comune”

Musica di Natale spenta, Barelli: “Possibili azioni risarcitorie della Fondazione verso il Comune”

Homepage - Musica spenta al Caffeina Christmas Village. Botta e risposta serrato tra Comune di Viterbo e Fondazione. Filippo Rossi ha messo in dubbio l'idea di una terza edizione a Viterbo del villaggio natalizio, parlando di un'amministrazione comunale che vuole “mummificare la città”. Quindi l'affondo del legale della Fondazione Giacomo Barelli sul comportamento del Comune di Viterbo. Subito dopo la replica forte dell'assessore Sonia Perà. Infine un'ultimo duro intervento dell'avvocato della Fondazione Barelli.

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Musica spenta al Caffeina Christmas Village. Botta e risposta serrato tra Comune di Viterbo e Fondazione. Filippo Rossi ha messo in dubbio l’idea di una terza edizione a Viterbo del villaggio natalizio, parlando di un’amministrazione comunale che vuole “mummificare la città”. Quindi l’affondo del legale della Fondazione Giacomo Barelli sul comportamento del Comune di Viterbo. Subito dopo la replica forte dell’assessore Sonia Perà. Infine un’ultimo duro intervento dell’avvocato della Fondazione Barelli.

 

L’intervento dell’assessore Sonia Perà sul quotidiano Tusciaweb

Dal quotidiano Tusciaweb ha replicato l’assessore Sonia Perà, con l’intento di fare luce sulla vicenda. L’assessore ha voluto scrollarsi di dosso le accuse di responsabilità da parte del Comune:
“Questa è l’ennesima bugia che non tollero”.

“La verità – sostiene Perà, nelle dichiarazioni riportate da Tusciaweb – è che Barelli ha partecipato alle varie riunioni della commissione di vigilanza, ha sempre firmato i verbali. All’ultima non era presente e gli è stato inviato il resoconto via posta certificata. Tra l’altro, prima d’emetterlo, gli uffici hanno parlato a voce con Andrea Baffo e successivamente Barelli ha chiamato per avere chiarimenti”.

“Lo ripeto, Barelli ha presieduto a tutte le sedute della commissione di vigilanza che sono state effettuate – continuano le dichiarazioni dell’assessore Perà a Tusciaweb -. Ha firmato i verbali in cui erano riportate le prescrizioni, sapeva delle problematiche legate alla filodiffusione. Tanto che nel verbale sono riportati orari precisi e che avrebbero dovuto prestare particolare attenzione alle casse posizionate sotto le finestre.
Lo sapevano, tanto è vero che il verbale è stato sottoscritto”.

“A mio parere – continua l’assessora – il problema della filodiffusione nasce da un dato tecnico. Quello posizionato non è un vero impianto di filodiffusione, ma composto d’altoparlanti posizionati per la sicurezza. Di conseguenza, la musica non risulta omogenea come livello. In alcuni punti è in un modo e in altri è diverso. Se Filippo Rossi avesse fatto un investimento come si deve, avrebbe potuto posizionare normali casse. Forse tutto questo problema non ci sarebbe stato. Invece, si usa un impianto nato per la sicurezza ed ecco perché non è compreso nella famosa deroga all’impatto acustico. C’è stato l’esposto da parte di cittadini e il comune ha proceduto. Da parte mia ho fatto presente che c’è già una commissione convocata per il 7 dicembre. In quella sede possiamo esaminare la situazione. Ho pure detto che se serve la anticipiamo. Proprio perché capisco le esigenze. Seppure si tratti di musica in strada, non ci sono danni per le attrazioni”.

Nuova dura replica dell’avvocato della Fondazione Giacomo Barelli

“Dispiace che l’ Assessore Perà, presidente della Commissione di vigilanza se la sia presa così tanto, tuttavia il suo ruolo istituzionale dovrebbe consigliarle cautela nel parlare.

Soprattutto se si usano termini che potremmo definire “forti” come bugie e presa in giro per i quali magari si potrebbe essere chiamati a risponderne. Tuttavia per quanto mi concerne vorrei chiudere la vicenda con un gesto distensivo le regalerò alla prossima commissione un mazzo di fiori, piccoli beninteso.

Personalmente e come avvocato della Fondazione Caffeina ho il dovere di ulteriormente chiarire le “avventate” dichiarazioni dell’Assessore Pera’ che anziché smentire confermano invece quanto accaduto.

Il primo dicembre dunque c’è stata una commissione a cui nè Caffeina nè il sottoscritto sono stati invitati altrimenti , come fatto le altre volte, avremmo partecipato sottoscrivendo il verbale con le nostre dichiarazioni. Stavolta “inspiegabilmente” nessuno ci ha detto nulla e ad oggi nessuno ci inviato né notificato il verbale.

A oggi nessuna notifica formale (eh si la forma è sostanza in un procedimento amministrativo) da parte del Comune è stata fatta alla Fondazione Caffeina e al suo legale rappresentante Andrea Baffo ma bensì in modo” informale” sono avvenute alcune comunicazioni telefoniche ed e’ stata inviata una nota via pec al sottoscritto contenente diffida ad “spegnere la filodiffusione”.

A tale nota, il sottoscritto ha prontamente risposto con pec, informando che, ai fini della validità del procedimento notificatorio, tra l’altro nè la Fondazione nè il legale rappresentate avevano eletto domicilio presso il suo studio e che pertanto per la validità dell’atto avrebbero dovuto provvedere a fare la notifica direttamente agli interessati.

In ogni caso, con la diligenza del buon padre di famiglia, ho provveduto a informare e consigliare la Fondazione Caffeina mia assistita che, come possono testimoniare le migliaia di cittadini e turisti ieri in città ( ieri erano proprio tanti), ha provveduto immediatamente e comunque ad ottemperare al provvedimento del Comune anche in assenza della corretta notifica.

Corretta notifica da cui però decoreranno i termini per le azioni per impugnare gli atti e per quelle risarcitorie. Cara Assessore Perà lei prima che membro della giunta è anche una professionista iscritta all’ordine dei Dottori commercialisti e sa o dovrebbe sapere che tra “persona con cui interloquire “ come la chiama lei e soggetto destinatario della notifica di un atto” c’e’ una bella differenza.

Ma dove è il problema che la turba tanto? In questo caso nessun problema per l’efficacia della vostra diffida: la musica, nonostante i vizi formali della vostra comunicazione e delle vostre procedure, è stata spenta, la città è rimasta in silenzio, più triste ma in silenzio, come da voi ordinato. Cosa dovevamo fare di più?

Perché sarebbero dovute venire le “guardie” come le chiama lei , la Polizia Locale immagino io, sé tutto era già in silenzio come da voi ordinato nel rispetto della legge? Dunque perché prendersela tanto? Perché parlare di presa in giro? Perché addentrarsi in discussione tecniche su dispositivi di filodiffusione “contestando”, senza averne le adeguate conoscenze tecniche, il lavoro e gli investimenti di stimate ditte del territorio ed esponendosi magari a legittime azioni a tutela del loro buon nome da parte delle stesse ma soprattutto smentendo anche se stessa e la commissione avendo nei verbali la commissione riconosciuto l’impianto come di filodiffusione per musica al punto tale da averne addirittura regolamentato anche l’orario?

Cara Assessore le confermo l’omaggio “floreale” ma credo che stavolta lei debba offrire un caffè a tutti, magari decaffeinato se preferisce”.

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