Urcionio, un’ordinanza del 3 marzo parla di contaminazione. Michelini: “Sollecitate analisi”

Urcionio, un’ordinanza del 3 marzo parla di contaminazione. Michelini: “Sollecitate analisi”

Politica - Il dibattito sull'inquinamento sull'Urcionio si arricchisce di un elemento, anche se non si capisce se ci sia collegamento con il fatto raccontato dalle cronache di questi giorni.

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Il dibattito sull’inquinamento sull’Urcionio si arricchisce di un elemento, anche se non si capisce se ci sia collegamento con il fatto raccontato dalle cronache di questi giorni. Il sindaco ha infatti firmato un’ordinanza per vietare l’uso per irrigazione dell’acqua proveniente dall’Urcionio a valle del depuratore gestito da Talete, perché risultata “mircobiologicamente contaminata”. Il documento, pubblico, è stato rivelato in seguito ad una interrogazione fatta dal consigliere del Movimento 5 Stelle Gianluca De Dominicis, alla quale ha contribuito anche il collega di Fondazione Gianmaria Santucci. In particolare De Dominicis ha chiesto informazioni in merito alla vicenda che ha coinvolto Urcionio e Freddano e il collegamento tra le due vicende non è stato confermato e quindi rimane tutto da chiarire.

Il sindaco ha confermato che in data 3 marzo ha firmato l’ordinanza e ha detto che sono attese nuove analisi di Arpa e Asl “perché Talete – ha detto da Michelini – dice che le analisi sono invece a posto”.

L’ordinanza del sindaco Michelini però arricchisce il dibattito sul tema dell’inquinamento dell’Urcionio che si ritrova, all’altezza del congiungimento con il fosso Freddano, in uno stato di grande emergenza. Anche questo inquinamento si trova a valle del depuratore e chiarimenti riguardo a questa situazione non sono stati dati. Rimane anche da capire, una volta chiarito se l’acqua in uscita dal depuratore sia contaminata o meno come scritto nell’ordinanza, se le due cose possano essere legate o meno.

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