Marini mette le basi per una nuova casa del centrodestra

Marini mette le basi per una nuova casa del centrodestra

Homepage - Un luogo dove pensare al territorio, insomma uno spazio per ricominciare quello che i partiti hanno smesso di fare da tempo. Entro i primi di febbraio sarà pronto lo statuto e scelto un vero nome.

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”Centro ricerca e studi per programmare il futuro della Tuscia”. Su questo nome complicato e provvisorio parte un progetto per cercare di costruire una grande casa comune per il centrodestra. Non un partito, un’associazione politico-culturale. Primo firmatario Giulio Marini, bandolero stanco ma con ancora qualche idea da mettere in gioco.

Un luogo dove pensare al territorio, insomma uno spazio per ricominciare quello che i partiti hanno smesso di fare da tempo. Entro i primi di febbraio sarà pronto lo statuto e scelto un vero nome. Intanto questa sera, appuntamento alle 18,30, l’avventura è partita. Una trentina i presenti. Invito rivolto a politici del centrodestra, professionisti e società civile. Abbondante la presenza dei primi, meno quella degli appartenenti alle altre categorie.

Un tavolo grande e una stanza del Caffè Letterario di via Garbini, tutto è partito da qui. A dare il la, in un clima molto “friendly” lo stesso Marini. Vicino i fedelissimi di sempre, da Claudio Ubertini ad Andrea Marcosano passando per Paolo Muroni. All’incontro anche il consigliere regionale del Nuovo Centrodestra Daniele Sabatini, che ha puntualizzato la precarietà della propria appartenenza attuale e promesso sorprese a giorni.

Tra i presenti il sindaco di Tuscania Fabio Bartolacci, di Villa San Giovanni in Tuscia Mario Giulianelli, di Tessennano Ermanno Nicolai. C’è anche Andrea Danti e l’ex primo cittadino di Cellere Leandro Peroni. Ognuno con la propria storia politica di centrodestra ma tutti animati dalla volontà e dalla convinzione che sia necessario andare oltre.

Ed è proprio questa la stella indicata da Marini, quella che punta oltre gli steccati dei partiti a cui ognuno può restare legato, lui per primo rimane all’interno di Forza Italia, e che vorrebbe illuminare una casa comune che vuole essere incubatrice di una nuova classe dirigente di area centrodestra. C’è anche una ristretta quota di giovani e pezzi di società civile come Paolo Manganiello.

“Questo nuovo contenitore – spiega Marini – serve a riportare l’attenzione sul territorio. Occorre rimboccarsi le maniche, lavorare duro, progettare, trovare risorse. Tutto questo serve come pensatoio per trovare e sviluppare idee. Dobbiamo dare supporto ai nostri amministratori di centrodestra, là dove siamo maggioranza, ma anche per avanzare proposte positive dove siamo minoranza. Ma soprattutto serve per far crescere dei giovani, capaci di portare avanti il pensiero di chi appartiene al centrodestra e non a un vecchio trombone della politica come Giulio Marini”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco Bartolacci che ha sintetizzato così: “Dobbiamo metterci al lavoro per costruire una classe dirigente migliore di quella attuale”. Il resto è stato scambio d’opinioni e confronto. Il contenitore c’è, la vera scommessa a questo punto sarà dargli un contenuto. All’incontro assente tutto un pezzo di centrodestra partitico, in primis il mondo di Giovanni Arena & Co. Ma era ampiamente prevedibile, sono separati in casa.

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