Il gruppo Gal all’attacco: “La Ciambella sulle tasse smentisce se stessa”

Il gruppo Gal all’attacco: “La Ciambella sulle tasse smentisce se stessa”

Homepage - Moltoni e Insogna si scagliano sul vice sindaco che "aveva annunciato che non ci sarebbero stati aumenti di tasse per i cittadini viterbesi e ieri ha proposto di aumentare la TARI di circa il 5%"

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“L’Assessore Ciambella smentisce se stessa, pochi giorni fa aveva annunciato che non ci sarebbero stati aumenti di tasse per i cittadini viterbesi e ieri ha proposto alla sua maggioranza risicata e poco convinta di aumentare la TARI di circa il 5%”. È il duro intervento sulle ultime vicende del consiglio comunale dei due consiglieri del gruppo GAL, Sergio Insogna e Francesco Moltoni, che si fiondano a gamba tesa sulle decisioni dell’amministrazione comunale in fatto di tasse.

“Il bello della vicenda – dicono i due consiglieri – è che la sua maggioranza risicata e poco convinta, fatti salvo i colleghi Volpi e Mongiardo, si è fatta carico di questo aumento turandosi il naso. Sicuramente il ruolo di un consigliere comunale che deve difendere gli interessi dei cittadini non è quello di turarsi il naso ed obbedire agli ordini di scuderia, non funziona così. Si poteva evitare questo ulteriore prelievo e procedere in sede di bilancio preventivo a coprire ulteriori costi del servizio di igiene ambientale e di smaltimento con coperture di bilancio diverse e non mettendo le classiche mani nelle tasche dei viterbesi”.

“È vero che, in generale, lo Stato costringe gli amministratori a fare da esattori, però è altrettanto vero che l’Assessore al bilancio del Comune di Viterbo, in questi tre anni di governo, si è ben immedesimata nella parte e trasmette questa “virtù” ai consiglieri di maggioranza, i quali di buon grado subiscono gli ordini di scuderia. Morale della favola: sono i consiglieri comunale che aumentano le tasse a coloro i quali li hanno delegati a rappresentarli ed a tutelarli, destino cinico e baro per entrambi”.

“Poi c’è chi dice no (per dirla alla Vasco Rossi) e c’è chi dice sì …e qualcuno dice nì! Mentre in altri comuni della provincia – continuano Insogna e Moltoni – i sindaci destinano i proventi di entrate, derivanti da attività turistiche ed altro, a far diminuire la pressione fiscale delle tasse locali, qui a Viterbo queste poche entrate vengono destinate a coprire esigenze o manchevolezze di bilancio non previste da queste tasse di scopo (vedi tassa di soggiorno). Dopo il salasso dello scorso anno, quest’anno c’è stato un piccolo ma significativo prelievo economico che nella crisi generale delle famiglie, sommato a tutte le tasse a cui sono soggette, diventa pesante ed insostenibile”.

“Non aumenteremo le tasse – ricordano – ha promesso l’Assessore Ciambella, ma così non è stato, per cui confortata dal Dirigente comunale Ciambella si è adoperata per aumentare la TARI, oltretutto a fronte di un servizio carente ed insoddisfacente, che è sempre in fase critica anche al netto degli zozzoni e degli incivili e con prospettive onerose preoccupanti. Purtroppo i 7 colleghi del PD ex-dissidenti l’unica Ciambella che dovevano attenzionare e considerare era il notaio Ciambella, apponendo una firma coraggiosa e salvifica, nel suo studio, avrebbero liberato se stessi ed i cittadini da un incubo amministrativo e tutti finivano di penare”.

“Ultima considerazione va fatta sulla titubanza del Sindaco a fare il bando per il nuovo appalto del servizio; il tutto diventa grottesco e surreale poiché egli si è fatto carico, anzi ha scaricato il valente e competente prof. Vannini da assessore, in quanto in funzione di un nuovo bando non serviva più un tecnico ma un politico, ed ora ha remore e dubbi se fare o meno il nuovo bando. E nel frattempo che lui sciolga questi suoi dubbi amletici (fare o non fare il bando ??? questo è il problema) tutto è ricaduto nella anarchia e nessuno ci mette la faccia, i cittadini non hanno un referente politico a cui rivolgersi però si aumenta la tassa, non si sa in nome di quale indice di adeguamento ma in virtù di una scelta politica precisa che penalizza gli utenti viterbesi… zitto e paga!”.

“Se per i consiglieri di maggioranza – concludono i consiglieri – esiste il comando…zitto e vota; per il cittadino virtuoso, perché ai cittadini evasori poco importa l’aumento delle tasse e delle tariffe …. tanto non pagano comunque, esiste la scelta amministrativa obbligata …. zitto e paga!”.

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