Fra alti e bassi il 2015 dell’agricoltura della Tuscia

Fra alti e bassi il 2015 dell’agricoltura della Tuscia

Homepage - La Confagricoltura provinciale tira le somme dell'anno che si stanno concludendo: positive le stime per ulivi, castagneti e noccioleti

ADimensione Font+- Stampa

Sul finire dell’anno si iniziano a tirare le somme di questo 2015, di quello che ha portato e di quello che avrebbe potuto portare. Un’analisi che non manca di fare neanche Confragricoltura Viterbo, che nonostante un buon risultato per alcune colture, continua a lamentare le troppe tasse e l’aumentare della burocrazia nel settore. “Abbiamo lasciato il 2014 con quella che definimmo la ‘ciliegina sulla torta’, ovvero il varo dell’Imu sui terreni agricoli, imposizione fiscale da noi bollata come iniqua e che violava le più elementari norme del diritto del contribuente e della sostenibilità dell’imposta; è finito il 2015 ed il Tar del Lazio, con un colpo da prestigiatore, il giorno della scadenza, il 16 dicembre, dichiara incostituzionale la predetta norma e la rinvia alla Corte Costituzionale”.

 

 

“Parlando del consueto bilancio delle attività alla fine di ogni anno – continua Confragricoltura – rileviamo in concomitanza con l’uscita del nuovo PSR un fermento tra le imprese che puntano all’inserimento dei giovani agricoltori, o delle aziende che fanno diversificazione delle attività come l’agriturismo, la vendita diretta, le agroenergie, le reti di impresa”.

“La zootecnia da carne mantiene le posizioni solamente per quegli allevamenti che hanno fatto della ricerca geneaologica il proprio punto di riferimento, mentre per il latte bovino è notte fonda, dopo l’abolizione delle quote latte il prezzo è crollato agli attuali 37 centesimi con i costi di produzioni che si attestano tra i 40 e 42 centesimi; per il latte ovino si sta vivendo un periodo di relativa tranquillità con prezzi intorno ad 1€/litro, ma con il prezzo degli agnelli ai minimi storici. La cerealicoltura, invece, presenta dei valori produttivi che ormai sono divenuti costanti al ribasso visto il continuo altalenarsi di stagioni meteorologiche capricciose e con prezzi in costante ribasso fino agli attuali 25€/q.le per il grano duro e 17/18 €/q.le per gli altri cereali”.

“Per quanto riguarda l’ortofrutta, – dicono – una stagione senza infamia e senza lode con produzioni discrete e prezzi che hanno coperto a malapena i costi. I vigneti, hanno mostrato una maggiore produzione (+15%) a cui non è corrisposto un incremento del prezzo a fronte di una buona qualità ottenuta incrementando i costi. Gli oliveti, dal canto loro, hanno registrato un sensibile incremento della produzione dopo la disastrosa annata 2014, con una ottima qualità di olio extra vergine ma con prezzi sostanzialmente stazionari”.

“Piccoli passi in avanti per i noccioleti, che hanno incrementato la produzione anche in maniera considerevole e seppure in forte ribasso (-200 €/q.le) il prezzo ha mantenendo buone performances. Buone notizie anche per i castagneti, dopo gli ultimi anni disastrosi per l’attacco del Cinipide e delle avversità atmosferiche, in questa campagna hanno dimostrato una timida ripresa della produzione e prezzi medi di poco oltre le 200 €. q.le. L’agriturismo, infine, settore in crisi (come del resto tutto il settore turistico), dove ormai si può operare per brevi periodi all’anno contando su clienti affezionati ma per piccole vacanze, spesso last minute”.

“Questa in sintesi l’anno 2015 dell’agricoltura locale, il tutto condito come al solito da lacci e lacciuoli e con la burocrazia che regna sovrana su tutte le imprese. Dobbiamo invece apprezzare – concludono da Confragricoltura – alcune misure della manovra finanziaria che sarà approvata definitivamente entro Natale quali l’eliminazione dell’IMU sui terreni nelle zone di montagna e di collina svantaggiate e l’esenzione per gli agricoltori professionali delle zone di pianura e l’eliminazione dell’IRAP, misure che possono dare alle imprese del settore un nuovo impulso per, una volta risanati i bilanci, investire ed ammodernare le strutture per poter competere con il mercato globale”.

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune