Elezioni, possibile ingresso a sorpresa di una nuova forza. C’è chi starebbe lavorando per scalzare i soliti noti da Palazzo dei Priori

Elezioni, possibile ingresso a sorpresa di una nuova forza. C’è chi starebbe lavorando per scalzare i soliti noti da Palazzo dei Priori

Homepage - Ci sarebbero uomini e donne, alcuni anche con discreto carisma, pronti alla galoppata. La missione? Quantomeno entrare nel Palazzo e da lì mandare in tilt il consolidato sistema. Nella migliore delle ipotesi il sogno di una presa del consiglio comunale, degna di Ercole e dal sapore storico.

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La fiamma sotto il calderone della politica viterbese è bella che accesa. Già è possibile vedere in giro per la città padri con i figli che, mostrando l’intorno, si abbandonano alla mitica frase: “Qui figlio mio è tutta campagna elettorale”.

Gli aruspici locali hanno iniziato a esaminare le viscere dei partiti e delle civiche locali per tentare di tratteggiare un quadro. Al momento è tutto nel caos. Tante le divisioni, ancora di più le ambizioni (spesso solo personali), abbondanti le dosi di spocchia e megalomania.

Ma nella galassia già svelata di partiti e movimenti iniziano a circolare indiscrezioni, dai soliti bene informati, di sorprese. Uomini e donne, alcuni anche con discreto carisma, pronti alla galoppata. La missione? Quantomeno entrare nel Palazzo e da lì mandare in tilt il consolidato sistema. Nella migliore delle ipotesi il sogno di una presa del consiglio comunale, degna di Ercole e dal sapore storico.

E’ iniziato tra i vicoli e i palazzi un gioco di specchi niente male. A fermentarlo il succo del cambiamento in cui molti elettori, così sono disposti a giurare, intenderebbero a questo giro inzuppare la matita indelebile. Quella con cui si “spaccano” simboli e tratteggiano nomi nel segreto dell’urna.

Il tutto mentre i ragionieri della politica sono già al lavoro. Stimano il peso delle cordate, dei gruppi, dei clienti. Sommano, sottraggono, dividono. E’ tutto un cantiere politico. Ma lo fanno lavorando sulla tela del noto. Proprio l’ingresso in scena di qualcosa di sconosciuto, ancora, potrebbe scombinare i conti e mandare in bancarotta i soliti cassieri della politica locale.

Basterebbe anche un’impennata dell’afflusso alle urne per squilibrare tutto e mandare sott’acqua imperi basati su astensionismo e controllo di qualche migliaio di voti. E c’è chi è pronto a scommettere che questa volta, questa cosa poco creduta, accadrà. Pace e bene.

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