Ci ha lasciato Gianvincenzo Lucchesi, l’uomo che portò la radio e la televisione a Viterbo

Ci ha lasciato Gianvincenzo Lucchesi, l’uomo che portò la radio e la televisione a Viterbo

Cronaca - Figlio d’arte, suo padre era il giornalista storico di Viterbo Giovanni Lucchesi, fondatore del periodico Il Bulicame. Con una “l” sola, come amava sottolineare. Da quel periodico sono uscite le migliori penne locali. Furono direttori, tra gli altri, Michele Bonatesta e Giuseppe(Peppe) Mascolo.

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di Pietro Bevilacqua

Ci ha lasciato Gianvincenzo Lucchesi, l’uomo che portò la radio e la televisione a Viterbo. Figlio d’arte, suo padre era il giornalista storico di Viterbo Giovanni Lucchesi, fondatore del periodico Il Bulicame. Con una “l” sola, come amava sottolineare. Da quel periodico sono uscite le migliori penne locali. Furono direttori, tra gli altri, Michele Bonatesta e Giuseppe(Peppe) Mascolo.

Ancora molto piccolo ma già promettente mosse i primi passi Massimiliano Mascolo, ora giornalista di RAI sport, poi Cipolloni, Torquati, Fede e tanti altri. Nel 1976 con la liberalizzazione delle emittenze private, il periodico si trasformò in radio e successivamente in televisione con il nome di Radio e Tele Gluc, che non era lo scimmiottamento della canzone di Celentano che comunque era la sigla di apertura e di chiusura dei programmi, ma l’acronimo di Gianvincenzo Lucchesi. Da Radiogluc mosse i primi passi radiofonici
anche Stefano Nazzaro, la voce che commenta le trasmissioni di Roberto Giacobbo. Fu di TeleGluc il primo telegiornale viterbese, in onda in diretta con mezzi di fortuna, e condotto da Pietro Bevilacqua, era il 1977, fu un pioniere dell’informazione e della
comunicazione. Sicuramente rimarrà nella storia del giornalismo viterbese.

 

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