Chiara Frontini: “L’ampliamento dell’ex Leclerc è sbagliato e dannoso”

Chiara Frontini: “L’ampliamento dell’ex Leclerc è sbagliato e dannoso”

Homepage - La consigliera di Viterbo2020: "Basta alla concessione indiscriminata di licenze per la grande distribuzione, che sta progressivamente svuotando e uccidendo i nostri centri storici"

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“L’ampliamento dell’ex Leclerc è sbagliato e dannoso per tutta la città di Viterbo”. Queste le perentorie parole di Chiara Frontini, consigliere comunale di opposizione per Viterbo2020, che dopo il consiglio straordinario di ieri su Decathlon, approfondisce il suo punto di vista.

“Viterbo2020 dice basta alla concessione indiscriminata di licenze per la grande distribuzione, che sta progressivamente svuotando e uccidendo i nostri centri storici, quelli su cui tanto si dice di voler investire, ma che poi si accoltellano alle spalle con questi provvedimenti. Così come si tradiscono le aspettative e la fiducia di quei commercianti che in questa città ci credono tutti i giorni, che la vivono 365 giorni e che hanno sentito e sentono ancora forte il morso della crisi”.

“Già nel 2011 – ricorda – quando l’amministrazione Marini concedeva l’ampliamento per la realizzazione di un magazzino/garage a servizio del centro commerciale, c’era chi tra i banchi dell’allora opposizione, oggi maggioranza, si chiedeva: servono davvero altri 2500 metri quadrati di commerciale a via Garbini? La risposta che molti si sono dati allora era no. E per noi è no ancora oggi, eppure ecco qua l’ennesimo colosso della grande distribuzione organizzata che viene accolto a braccia aperte”.

“Senza contare il problema di una viabilità, quella della zona Via Garbini-Cassia Nord che è già al collasso e che con l’apertura del nuovo polo attrattivo non potrà che peggiorare. Non smetteremo mai di stupirci di certe dichiarazioni, come quelle sentite in consiglio comunale per bocca del sindaco Michelini, che ha affermato che il comune non può e non deve interessarsi di chi apre dove, perché sono problemi dei privati”.

“Eh no. Noi non ci stiamo. Il comune – prosegue la Frontini – può e deve interessarsi eccome, regolando quanto possibile per non permettere questo (de)sviluppo indiscriminato utilizzando gli strumenti esistenti, come il piano regolatore del commercio, i centri commerciali naturali e la regolamentazione dei tipi di attività che possono sorgere nei centri storici”.

“Noi stiamo dalla parte di quelle piccole partite Iva che sono la spina dorsale della nostra economia. Di chi ha investito e continua a credere in questa bellissima città. La Giunta Michelini – si chiede – da che parte sta?”

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