Gabbianelli: “Chi concepisce la politica come “cosa sua” non può tollerare una giovane donna sindaco di Viterbo. La città sta rinascendo dal degrado”

Gabbianelli: “Chi concepisce la politica come “cosa sua” non può tollerare una giovane donna sindaco di Viterbo. La città sta rinascendo dal degrado”

Homepage - VITERBO - "E' in corso un tiro al bersaglio che, nelle ultime settimane, ha superato ogni limite di sfrontata spudoratezza e cattiveria".

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VITERBO – “E’ in corso un tiro al bersaglio che, nelle ultime settimane, ha superato ogni limite di sfrontata spudoratezza e cattiveria. Il tutto cavalcato da comportamenti che qualificano chi cerca solamente di approfittare di vicende tutte da chiarire, avendo alle spalle fallimenti epocali”. A scrivere queste parole, scegliendo di utilizzare il proprio profilo Facebook, è Giancarlo Gabbianelli. 

Dopo lungo silenzio quello che in molti viterbesi riconoscono come “l’ultimo vero sindaco di Viterbo” è tornato a fare sentire la sua voce. Ha scelto di farlo in un momento delicato per il capoluogo, dove è in corso un qualcosa di davvero strano. Basta una denuncia in Procura per avere carta bianca all’attivazione di un processo che qualcuno vorrebbe costruire sui giornali locali, sostituendo di fatto il quarto potere (l’informazione giornalistica) alla magistratura.

“Sono purtroppo abituato a chi non avendo forza e consenso tra i cittadini, utilizza tutti i mezzi, più o meno leciti, per tentare di sovvertire il responso delle urne. Ciò avviene ormai da anni, utilizzando un corto circuito cronistico-giudiziario, che spesso nulla ha a che vedere con la validità dell’azione politica amministrativa, men che mai con la sua trasparenza – scrive Gabbianelli -.

Capisco, ma non comprendo, che chi intende la politica come “cosa sua”, non tollera che una giovane donna possa essere stata investita dal popolo della massima carica cittadina.

Una donna che non aveva a supporto nessun potere, neanche quello dei partiti, e che ha saputo costruire un consenso ed una squadra di governo al di fuori delle solite politiche di spartizione.
Dal giorno della sua elezione,ho assistito ad un tiro al bersaglio, teso ad ascrivere alla sua amministrazione pesanti responsabilità che aveva ereditato.

Tiro al bersaglio che, nelle ultime settimane, ha superato ogni limite di sfrontata spudoratezza e cattiveria. Il tutto cavalcato da comportamenti che qualificano chi cerca solamente di approfittare di vicende tutte da chiarire, avendo alle spalle fallimenti epocali.

Debbo riconoscere, con alle spalle un cinquantennio di esperienza amministrativa, che la Città sta rinascendo dal degrado; degrado riconosciuto dalla maggioranza dei viterbesi proprio con il voto che ha eletto l’attuale amministrazione.

Rancorose episodiche insoddisfazioni e violente aggressioni mediatiche di basso livello, non possono sovvertire la democratica volontà popolare. Sono proprio questi meccanismi che allontanano dalla politica persone che sono in grado di operare per il bene pubblico, facendo precipitare la città nel degrado politico e morale, anche con vili acquiescenze; e questo non deve verificarsi.

La galleria degli orrori, cui stiamo assistendo, merita al massimo il baraccone di un luna park, non il palcoscenico di una Città che ha la Storia di Viterbo”.

 

 

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