Della Rocca: “Il trasporto della Macchina di Santa Rosa no, ma non ci togliete di ammirare le Mini Macchine”

Della Rocca: “Il trasporto della Macchina di Santa Rosa no, ma non ci togliete di ammirare le Mini Macchine”

Homepage - VITERBO - "Il Trasporto della Macchina di Santa Rosa no, ma non ci togliete di ammirare le macchinette". Così il professore Giulio Della Rocca.

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VITERBO – “Il Trasporto della Macchina di Santa Rosa no, ma non ci togliete di ammirare le macchinette”. Così il professore Giulio Della Rocca.

“Il nemico invisibile vince questa battaglia ma non vincerà la guerra – continua Della Rocca -. Il vaccino arriverà e come il vaiolo e le altre malattie passerà in secondo piano. Il Trasporto della nostra meravigliosa Macchina di Santa Rosa, patrimonio immateriale dell’Unesco, il 3 settembre come tradizione comanda, non si può fare.

Impensabile il distanziamento sociale. Inapplicabile l’obbligo delle mascherine. Impossibile assicurare la salute di tutti: Che si fa se qualcuno starnutisce? Inconcepibile rischiare il più grande focolaio d’Italia.

Solo Trump non ha problemi, invitando per un evento elettorale 20.000 supporters a Tusla-Oklaoma il 20 giugno 2020 nel mezzo della pandemia. Noi trasportavamo la Macchina prima che Colombo iniziasse a pensare alle caravelle. Non possiamo essere altrettanto superficiali.

Però non dobbiamo rinunciare del tutto alla festa e all’emozione. Ci sono tre Mini Macchine che normalmente avrebbero fatto impazzire centinaia di minifacchini con amici e parenti corsi a incitarli. Quelle possono essere montate. C’è la versione minimacchina del volo degli angeli di Zucchi custodita al capannone di V. Fiorillo. Quella si può, opportunamente illuminata dal grande Paolo Riccio, esporre a piazza San Carluccio. Le 4 minimacchine vengono realizzate ed esposte negli stessi giorni ed illuminate contemporaneamente il 3 settembre alle 21.

Questo creerà abbastanza decentramento per poter rispettare il distanziamento sociale. Sarà una serata di festa senza assembramento. Molto movimento da una minimacchina all’altra: Pilastro, Santa Barbara, centro storico, quartiere San Pellegrino. Si parla spesso di far vivere tutta la città, il 3 settembre sarà facile. Si può pensare a piazze più grandi per minimizzare i rischi: Sacrario, Valle di Faul, Piazza della Rocca etc. Si può lasciare costruirne altre a chi vuole ed esporre con le stesse modalità. Due regole: distanziamento sociale e illuminazione in contemporanea.

Meglio se 6 o 7 in più punti. Tutti uscirebbero per l’occasione, tutti i bar e pizzerie lavorerebbero nel rispetto del distanziamento sociale, Una grande meravigliosa festa, leggermente diversa ma una valida risposta al nemico invisibile che vince la battaglia ma non la guerra.

Credo che basti un minimo di buona volontà e la festa resta anche se in forme diverse. L’emozione non sarà la stessa ma l’evento sarà d’impatto. I bambini sogneranno di trasportarla l’anno prossimo. I grandi accompagneranno nonni e amici in giro per Viterbo per una lunga serata a spasso nel dolce clima di settembre e nella calda atmosfera della nostra festa. Tutti prenderanno un gelato o un aperitivo. Tutti vedranno più versioni ridotte della Macchina che ci unisce e saremo ancora una volta tutti di un sentimento”.

Foto Fisioterapy Center

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