Capodanno viterbese: il successo di piazza del Teatro, i costi di altri cantanti e le riflessioni per il futuro

Capodanno viterbese: il successo di piazza del Teatro, i costi di altri cantanti e le riflessioni per il futuro

Homepage - VITERBO - Avremmo preferito Mengoni, Ligabue, Giorgia, Fedez, De Gregori o altra roba del genere. Ci sarebbe piaciuto tanto. Ma ci piacerebbe anche girare in Ferrari, come piacerebbe alla gran parte dei nostri lettori.

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VITERBO – Il Capodanno viterbese è stato un successo? Abbiamo cercato una risposta sensata a questa domanda e quella a cui siamo arrivati propende per un “sì”. 

L’idea di un Capodanno con Cristina D’Avena, al momento dell’annuncio, ci aveva lasciati perplessi. Dobbiamo confessarlo. Ci sarebbe piaciuto vedere altro, che Viterbo potesse avere qualcosa di diverso. 

Siamo andati in piazza Verdi la sera del 31 dicembre e quello che abbiamo visto racconta un successo sia di presenze che di percezione. Migliaia i viterbesi che sono usciti di casa per brindare insieme all’anno nuovo all’ombra del Teatro dell’Unione e facce sorridenti. Atmosfera piacevole e sensazione di una situazione ottimamente organizzata e ben riuscita. 

Cristina D’Avena ha riempito, ha richiamato fan anche da fuori provincia e ha regalato – perché, al di là di come la si possa pensare stiamo parlando di una professionista vera – uno spettacolo perfetto. Il volto della cantante sul palco di piazza Verdi al fianco della prima cittadina Chiara Frontini, entrambe sorridenti, è la fotografia di un successo: quello della D’Avena ma anche quello della nostrana Chiara Frontini, sindaco che ha portato a casa un buon ultimo dell’anno per la città. 

Avremmo preferito Mengoni, Ligabue, Giorgia, Fedez, De Gregori o altra roba del genere. Ci sarebbe piaciuto tanto. Ma ci piacerebbe anche girare in Ferrari, come piacerebbe alla gran parte dei nostri lettori. Poi ognuno deve fare i conti con la realtà e quindi con le proprie tasche. Lo stesso ragionamento vale anche per i comuni in generale e per il Comune di Viterbo nel caso particolare. 

Quindi, per capire se l’amministrazione ha fatto o no un buon affare “comprando” Cristina D’Avena per Capodanno siamo andati a guardare i soldi. Tema che ci aiuta a capire se è stato o no un buon Capodanno e soprattutto se sono stati spesi bene i soldi dei viterbesi. Riscontrato che l’evento ha avuto successo siamo andati a guardare i conti.

La prima domanda è stata: quanto ha speso il Comune per la serata del 31 dicembre? La risposta è questa: 83mila euro iva compresa. Una cifra che comprende 37mila euro di cachet della cantante, la quota dell’organizzatore e i soldi di palco, service e tutte le “molterrime” cose che ci stanno quando si fanno queste robe qui. Acquisite le cifre sull’evento andato in scena la seconda domanda che ci siamo fatti è stata: quanto sarebbe costato fare altre scelte? 

Ecco quello che abbiamo ottenuto. Per esempio se sul palco di piazza del Teatro fosse salito Blanco (scelta che artisticamente ci sarebbe piaciuta molto) avremmo sborsato 300mila euro solo di cachet (iva esclusa), dieci volte tanto quello di Cristina D’Avena. Oltre a questo il Comune avrebbe dovuto sostenere per tutto il resto delle cose che sarebbero servite almeno altri 300mila euro (anche questi iva esclusa). Mengoni è costato complessivamente al Comune di Cagliari la bellezza di un milione di euro complessivo, 300mila euro solo la paga del cantante ronciglionese (sempre al netto dell’Iva).

E se avessimo portato a Viterbo una più abbordabile Loredana Bertè? Solo di cachet sarebbe costata 100mila euro (iva esclusa), tre volte la cifra di paga della D’Avena. E per un duo del tipo De Gregori-Venditti? La risposta è 200mila euro solo di cachet (iva esclusa). 

Alla luce di queste informazioni possiamo inquadrare meglio la questione “Capodanno a Viterbo” e valutare con più lucidità le scelte fatte dall’amministrazione Frontini. Le perplessità su Cristina D’Avena si sciolgono come neve al sole soffermandoci a ragionare su quanto sarebbe costato altro. 

Ci piacerebbe un Capodanno viterbese con Mengoni, Blanco, Berté o simili ma la questione è che bisogna fare i conti con i soldi che possiamo permetterci di spendere. Questo tema ci riporta anche alle solite trite polemiche sulle “scelte artistiche” che furono sollevate per Santa Rosa e che qualcuno ha pensato di fare “rifiorire” in questi giorni. Il concerto di Valle Faul vide protagonisti i Zero Assoluto, gruppo che non sta proprio sulla cresta dell’onda. Ma è anche vero che sono costati poco così come è vero che vennero sondate anche altre possibilità come per esempio Tananai. Fu la cifra richiesta a fermare l’operazione (80mila euro per 30 minuti di concerto). 

Eravamo scettici sulla scelta di Cristina D’Avena ma dobbiamo riconoscere che il Capodanno viterbese ha funzionato. Dobbiamo anche riconoscere che puntare ad altro per Viterbo, al momento, è complicato, alla luce delle informazioni che abbiamo riportato sui costi di “eventuali diverse ipotesi”. 

La cosa che poco ci ha convinto del Capodanno viterbese è la scelta di un solo palco. Forse sarebbe bene ragionare su più piazze con eventi piccoli e una centrale. Questo renderebbe più attraente e interessante la città, un po’ come proprio l’amministrazione Frontini aveva fatto lo scorso anno. A quel Capodanno però era mancato un grande palco. Quest’anno si è fatto il secondo senza i primi. Forse per il 2024 si potrebbero unire le due cose. 

Comunque, a onore della verità e per dare una corretta informazione, è giusto dire che quello di piazza Verdi non era l’unico attrattore della notte del 31. Sempre Palazzo dei Priori aveva organizzato anche un evento a Bagnaia con i dj di 102.5. Poi anche il privato Teatro San Leonardo ha contribuito a rendere più bella la città portando lo spettacolo (a pagamento logicamente) dei ReQueen. 

Viterbo nel complesso ha vissuto comunque un Capodanno buono con tutti i ristoranti pieni da giorni. Per raccontare cosa è accaduto riportiamo le parole di un ristoratore del centro, uno dei giovani alla guida di un’attività aperta da pochi mesi, alla nostra domanda su come stavano andando le cose per il 31: “Siamo pieni da giorni, non immagini quanti ne abbiamo mandati via”. Dalla realtà è tutto, rinnoviamo l’invito a chi racconta il contrario per partito preso o altre motivazioni a uscire di casa e farsi un giro. Così anche lui potrà vedere cosa sta accadendo e contribuire alla rinascita del centro storico della sua città.

 

Foto Fisioterapy Center

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