Unione: dal bilancio 50mila euro per la nuova gestione. Lo strappo di Viva Viterbo

Unione: dal bilancio 50mila euro per la nuova gestione. Lo strappo di Viva Viterbo

Homepage - Durante la discussione di ieri in Consiglio comunale, stimolata dal consigliere Filippo Rossi, maggioranza e opposizione si sono brevemente confrontati per capire cosa farne dell’Unione, che sarà riaperto nel 2017, dopo circa 9 anni di chiusura.

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Il Comune non investe sulla gestione dell’Unione: dal bilancio arrivano 50mila euro, ma nessuna idea sul come gestirlo. Durante la discussione di ieri in Consiglio comunale, stimolata dal consigliere Filippo Rossi, maggioranza e opposizione si sono brevemente confrontati per capire cosa farne dell’Unione, che sarà riaperto nel 2017, dopo circa 9 anni di chiusura.

La giunta ha previsto 50mila euro, per Rossi e Viva Viterbo però sono troppo pochi e ne hanno così chiesto altri 200mila. “Il Teatro – ha detto Rossi – non è fatto solo di mattoni. Così è una scatola vuota. La maggioranza deve prendere parte in questo dibattito. Un dibattito obbligatorio, voglio sapere cosa ne pensa il Consiglio comunale e il sindaco Michelini”.

Invito al dibattito accolto da molti esponenti di opposizione ed alcuni di maggioranza. Non dal sindaco Leonardo Michelini che ha preferito dare uno schiaffo a Rossi, che non aveva rispettato i patti (qui il retroscena). “Il rifacimento dell’Unione serviva per dare sviluppo – ha detto il consigliere di Fratelli d’Italia Luigi Buzzi – e la proposta di Rossi è da prendere al volo”. Favorevole anhce Gianluca De Dominicis (Movimento 5 Stelle) e Gianmaria Santucci (Fondazione) che hanno espresso dubbi sulle volontà dell’amministrazione “Non ho capito come lo volete gestire”, hanno detto. “Serve una azione forte, 50mila euro sono pochi”, ha aggiunto Sergio Insogna (Gal). Per Arduino Troili (Pd) “servono idee concrete” e non solo più soldi. Stessa posizione espressa Francesco Serra (Pd): “Bisogna prima tirare fuori l’idea, poi capire quanto costa”. “Sono mesi che sapete che i lavori sarebbero finiti a marzo – ha risposto Claudio Ubertini (FdI) – dovevate pensarci”. Secondo Christian Scorsi (Pd) “la gestione del Teatro non deve essere interamente pubblica. Il Comune deve mettere solo una parte, ma la parte maggiore deve essere fatta con un privato”. “Non si utilizzi – ha esortato Chiara Frontini (Viterbo2020) – un tema come questo, come pretesto per fare una speculazione politica”.

Alla fine l’emendamento è stato bocciato con il voto contrario della maggioranza e il sì di Viva Viterbo e dell’opposizione.

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