Quell’ipotetico esposto in Procura contro il Consiglio su cui Ciorba non risponde: c’è o no?

Quell’ipotetico esposto in Procura contro il Consiglio su cui Ciorba non risponde: c’è o no?

Homepage - Intanto l’invito a chi custodisce l’informazione è quello di confermarla o smentirla, perché in un contesto come questo quel di cui non c'è bisogno è certamente questo giochino.

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Esposto in Procura sì o no? Circola da ieri la notizia, e ne è la prova che anche altri giornali hanno iniziato a pubblicare a riguardo, di un probabile esposto in Procura per abuso di ufficio da parte di Lorenzo Ciorba contro chi ha bocciato la sua nomina a Revisore dei Conti del Comune di Viterbo. La decisione non trova conferme e dunque non sarebbe una notizia se qualcuno non l’avesse già pubblicata. Giornali autorevoli di questa città hanno iniziato già a scriverne, ma nessuno riesce a trovare una conferma. Certo in questi casi il no comment del diretto interessato è ancor più significativo rispetto alle settimane passate.

C’è anche un vizio enorme alla base della scusa del non voler rilasciare dichiarazioni, che in questo contesto sono secondarie. Quel che viene richiesto in realtà è altro: ovvero una semplice informazione. Ciorba ha fatto un esposto in Procura contro i consiglieri comunali, oppure no? È Come chiedere se il cielo è azzurro: sì o no? Rispondere “boh” fa venire qualche dubbio che in realtà sia “sì”, ma questo non è abbastanza.

La notizia è rilevante non solo perché si inserisce in un contesto di crisi di maggioranza che rischia di acuirsi ancora una volta. Lorenzo Ciorba infatti non è un contabile qualunque. Benché sia considerabile certa la sua indipendenza dalle vicende politiche cittadine, Ciorba è anche il padre di Marco Ciorba, esponente di quella confederazione di civiche confluita in Moderati e Riformisti, la cui nascita è una delle gocce che hanno fatto traboccare il vaso della pazienza dei serra-panunziani. La notizia è anche rilevante perché colpirebbe buona parte (o tutti?) i rappresentanti eletti dai cittadini di Viterbo. Indirettamente colpisce proprio Viterbo.

L’abuso d’ufficio di cui si lamenterebbe Lorenzo Ciorba riguarda la bocciatura della terna sorteggiata dalla Prefettura di Viterbo da parte del Consiglio comunale perché da quest’ultimo ritenuta inopportuna per il rapporto di parentela tra Lorenzo, uno dei tre, e Marco. La bocciatura era arrivata con i fioroniani sull’Aventino, con l’astensione dei serra-panunziani e il No dell’opposizione.

Le domande da qui in poi sono in sequenza. L’esposto c’è? Se ci fosse, l’esposto chi colpirebbe? Chi ha votato No? O anche chi si è astenuto tenendo però il numero legale permettendo così la vittoria del No? O pure gli assenti fioroniani che con la loro presenza avrebbero avuto i numeri per approvare la pratica come volevano? Se non si vuole rispondere a queste informazioni si fa un dispetto alla città, non ai giornali. Ad ora, senza la collaborazione del riservatissimo Ciorba padre è difficile capire dunque, almeno finché non aprirà, lunedì, la Procura della Repubblica di Viterbo.

Guardando gli indizi e leggendo le dichiarazioni rilasciate ad altri giornali da Lorenzo Ciorba, non si capisce nulla, anche se qualche sospetto che sia così viene. Sapendo di questa ipotetica notizia infatti si capisce forse il perché della scaramuccia tra Daniela Bizzarri e Francesco Serra scoppiata sul finire del 2015 proprio su questo tema. “Declino ogni responsabilità”, aveva scritto Daniela Bizzarri (leggi qui). Forse aveva intuito che ci sarebbe stata questa ipotetica mossa da parte di Ciorba? Chi lo sa?

Intanto l’invito a chi custodisce l’informazione è quello di confermarla o smentirla, perché in un contesto come questo quel che non manca è certamente questo giochino. Insomma caro Lorenzo Ciorba, è così o no?

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