Provinciali, Rifondazione: “I nostri consiglieri non andranno a votare, è un furto della democrazia”

Provinciali, Rifondazione: “I nostri consiglieri non andranno a votare, è un furto della democrazia”

Politica - Il Partito della Rifondazione Comunista non parteciperà alle elezioni del Presidente e del Consiglio della Provincia di Viterbo, in programma per domenica 17 settembre.

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Il Partito della Rifondazione Comunista non parteciperà alle elezioni del Presidente e del Consiglio della
Provincia di Viterbo, in programma per domenica 17 settembre.

E’ questa la decisione presa dal Comitato Politico Federale del PRC di Viterbo, in accordo con i propri rappresentanti nei consigli comunali e in coerenza con la posizione presa nella precedente tornata elettorale del 2015.

“Anche stavolta saranno esclusi dal voto le cittadine e i cittadini della provincia, in quanto – a seguito della
‘riforma’ voluta dal duo Renzi-Delrio nel 2014 – il diritto è concesso (non potremmo utilizzare termine più
appropriato) solamente ai sindaci e ai consiglieri comunali – così il Comitato Politico Federale di Viterbo -.
Rifondazione Comunista, con la sua protesta simbolica, intende nuovamente denunciare questo furto di
democrazia. 

Se è vero, infatti, che le Province versano in uno stato di oggettiva difficoltà organizzativa ed economica –
anch’essa a causa della ‘riforma’ Renzi-Delrio – è altrettanto vero che ricadono ancora in capo ad esse
competenze importantissime, come ad esempio l’edilizia scolastica, la sicurezza stradale e, funzione vitale
in provincia di Viterbo, la gestione del servizio idrico integrato tramite i cosiddetti Ambiti Territoriali
Ottimali: il Presidente della Provincia è anche Presidente dell’A.T.O. 1 di Viterbo. Come è noto, quest’ultima
questione rappresenta tuttora un terreno di lotta che vede molti Comuni contrapporsi all’entrata nella
gestione unica (e fallimentare) di Talete Spa.

Chi deciderà gli indirizzi politici su queste importanti materie, che interessano la vita quotidiana della
popolazione? I nostri prossimi “rappresentanti” a chi renderanno conto di eventuali politiche contrarie
agli interessi vitali delle persone, dato che non sarà stata la cittadinanza ad eleggerli?

Sono trascorsi nove mesi da dalla netta vittoria del NO nel Referendum costituzionale del 4 dicembre
scorso. Il messaggio era forte e chiaro: il popolo sovrano non vuole essere spettatore, ma pretende di
decidere delle proprie sorti. Rifondazione Comunista si impegna per l’attuazione della Costituzione nata dalla Resistenza e per la difesa dei principi in essa contenuti. E intende ribadirlo anche attraverso questa azione di protesta”.

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