Insogna: “Come fa chi è decaduto a pretendere di far decadere qualcun altro?”

Insogna: “Come fa chi è decaduto a pretendere di far decadere qualcun altro?”

Politica - Il consigliere si scaglia contro il sindaco Michelini e la decisione di far decadere definitivamente la carica di Moltoni

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“La decadenza sai è come il vento, ti fa dimenticare chi non s’ama (Moltoni); è già passato un anno ed è un incendio che gli brucia l’anima (Pd- Mo.Ri ). Così avrebbe cantato Modugno di fronte a questa nuova eroica sortita di alcuni consiglieri di maggioranza che mossi da un sentimento di giustizialismo e vendetta personale vorrebbero far decadere un consigliere comunale che oggi come oggi non può essere dichiarato decaduto per il semplice fatto che è ancora in piedi una causa in cui il giudice dovrà stabilire, tra un mese circa, chi deve pagare”. Sono le parole di Sergio Insogna, che interviene sul caso del decadimento di Moltoni, suo collega nel gruppo Gal in consiglio comunale.

“Solo in quel momento – continua Insogna – si potrà stabilire una eventuale ipotesi politica di decadenza di quel consigliere se dovesse essere lui a dover pagare. Il fatto economico non è oggetto di analisi dei consiglieri, ma viene costantemente tirato fuori perché non ci sono altri argomenti oppure per malafede. La questione è molto semplice e lineare, ma gli isterismi e le contorsioni politiche e amministrative di questi consiglieri, serve solo a coprire miseramente la dura realtà di un sistema di governo retto da una maggioranza debole e frammentata, senza poi sottovalutare seriamente il fatto di verificare da che pulpito viene la predica”.

“Accanirsi contro un consigliere rappresenta la foglia di fico con si vorrebbero coprire le vergogne e le incapacità note a tutti da tre anni, che stanno determinando una reale decadenza della città di Viterbo. La decadenza amministrativa è quotidianamente presente nel sistema di governo Michelini, quella morale non ne parliamo;  la decadenza dei rapporti istituzionali tra sindaco, giunta, consiglio e commissioni, oltre a una conclamata subordinazione a soggetti esterni al Comune”.

“La decadenza – dice ancora – di alcuni giovani amministratori, già vecchi;  la decadenza di chi non difende l’acqua e il servizio pubblico;  la decadenza strutturale della città dalle strade, ai marciapiedi, a Pratogiardino e parchi cittadini, alle fontane, al centro storico, all’abbandono dei quartieri e delle frazioni, all’incuria e alla sporcizia che sovrasta molte zone cittadine; la decadenza culturale, sportiva e sociale che ha emarginato fonti spontanee di idee, progetti e iniziative come le associazioni o gruppi di volontari di vario tipo e genere;  la decadenza degli uffici comunali e dei servizi legati a condizioni estreme, causate da chi non riesce dare risposte serie e concrete alla macchina amministrativa e sicuramente non debbono essere i dipendenti a darla;  la decadenza di un sndaco mai nato, di una città sedotta e abbandonata e di una maggioranza che vive alla giornata solo allo scopo di arrivare al 2018;  la decadenza di chi dovrebbe essere super partes e invece prende parte a questo ridicolo ”processo” in cui vorrebbero già scrivere la sentenza o qualcuno già gli ha scritto la sentenza, prima che tutti i pezzi stiano al loro posto”.

“Come fa – dice il consigliere comunale – chi sta decadendo o è già decaduto per l’opinione pubblica e per i cittadini a pretendere di far decadere qualcun altro a prescindere? E se questo fatto dovesse accadere non fermerà di sicuro la loro conclamata decadenza, ma creerà una grave e dannosa azione frettolosa e lesiva concepita nei confronti di un soggetto eletto democraticamente e di cui potrebbero rispondere personalmente alla legge. Concludo citando il collega Marco Volpi che sulla questione scrive: ‘Per un voto in più infangano la dignità, disprezzano la giustizia, mascherano la verità, calpestano la democrazia’. Apprezzo l’onestà intellettuale del collega Serra e confido in quella parte del Pd che ha cercato sempre di frenare la decadenza del sistema di governo Michelini”.

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