Michelini non chiude all’idea rimpasto: il non-nominato sarebbe l’ex dissidente Quintarelli

Michelini non chiude all’idea rimpasto: il non-nominato sarebbe l’ex dissidente Quintarelli

Homepage - Nemmeno il giorno del voto il 10 giugno 2013 il centrosinistra era stato così compatto come nella riunione di ieri sera organizzata al Ristorante il Borgo di Bagnaia e terminata con una cena alla quale hanno partecipato più o meno tutti i partecipanti alla riunione stessa

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Della fuori uscita dalla maggioranza di Viva Viterbo non se ne parla, la riunione di maggioranza finisce a tarallucci e vino. Poi Michelini apre sul rimpasto, o non-chiude perché “non è stato escluso niente”, ma non si fanno nomi. Da giorni però si parla di Mario Quintarelli, l’ex dissidente, poi Capogruppo Pd e potrebbe essere in predicato di raccogliere le deleghe che furono di Giacomo Barelli, l’assessore di Viva Viterbo dimessosi dopo lo strappo di Filippo Rossi in Consiglio la scorsa settimana.

Il centrosinistra ieri però sembra che fosse così unito, come non lo era stato mai. Al di là della discussione, blanda, sul cosa farne delle deleghe di Barelli e i dubbi di alcuni sulla necessità di inserire un nome nuovo in Giunta, alla fine così compatta e pacifica la maggioranza non lo era stata mai. Nemmeno il giorno del voto il 10 giugno 2013 quando la presenza di Viva Viterbo già faceva discutere. Proprio Mario Quintarelli, che il giorno del primo Consiglio comunale fece il primo strappo. Ma ormai questa è storia.

A dimostrazione del clima cordiale, la maggioranza insieme al sindaco Michelini ieri al Ristorante il Borgo di Bagnaia ha concluso la riunione in una serata tra “pizza e chiacchiere”. Anche la location è significativa. Lì Francesco Serra ormai un anno e mezzo fa riunì i non-fioroniani, i dissidenti serra-panunziani, per la crociata contro Leonardo Michelini e i popolari, poi finita nel nulla. Si chiude dunque così il cerchio e più che 18 mesi, sembrano passate 18 mesi ere geologiche tanto che pure il Pd sembra aver ritrovato l’unità. Alla riunione toni codiali, ed è una novità per il centrosinistra di questi anni.

Forse perché i problemi che sono sul piatto sono “irrisolvibili” e sono questioni di matematica. La maggioranza è ferma a 17 consiglieri, più il sindaco Leonardo Michelini, e dunque ciò significa che per far avviare i lavori del Consiglio comunale non ci potrà essere nemmeno un assente. Impossibile da immaginarsi, tanto che il sindaco non avrebbe nemmeno chiesto ai suoi più impegno. Una assenza, d’altronde, è fisiologica per qualsiasi coalizione. Anche la più unita e forte.

E poi il bilancio è già stato approvato in seconda convocazione, uno strappo che crea un precedente. L’impegno dunque sarebbe quello di portare a termine quelle cose che sono state già votate e avviate e per le quali la Giunta chiede collaborazione. Altro piccolo neo, sul quale sembra esserci una minima preoccupazione, sono le Commissioni, nelle quali gli equilibri cambiano. Ma solo in prima e seconda, dove sono presenti Filippo Rossi e Maria Rita De Alexandris.

Alla fine è un dettaglio, perché l’aria è quella dell’ultimo giorno di scuola.

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