La Giunta vuole querelare Il Messaggero di Viterbo: già incaricato un legale

La Giunta vuole querelare Il Messaggero di Viterbo: già incaricato un legale

Homepage - Uno dei principali giornali cittadini viene così colpito da un atto molto duro, della cui opportunità occorrerà discutere

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Il Comune di Viterbo vuole querelare Il Messaggero: la decisione di valutare se sussistono gli estremi per querelare il quotidiano è stata presa dalla Giunta comunale su iniziativa del sindaco Leonardo Michelini in persona. L’oggetto del contendere è un articolo che sollevava dei dubbi sulle procedure di selezione per il nuovo direttore del Museo Civico: una pratica definita “porcata sotto silenzio” da parte de Il Messaggero.

Un fatto molto importante perché coinvolge l’intero Comune di Viterbo che nella sua interezza vuole rivalersi su Il Messaggero. La querela infatti non sarebbe mossa dal singolo amministratore, dirigente o dipendente, ma verrebbe fatta a nome dell’intera amministrazione. Secondo la Giunta comunale l’articolo in questione “lede e offende l’onorabilità, il decoro, l’immagine e l’operato del Comune di Viterbo, del Sindaco, dei suoi amministratori e dipendenti” e per questo motivo si valutano gli estremi per avviare il procedimento con un legale.

Uno dei principali giornali cittadini viene così colpito da un atto molto duro, della cui opportunità occorrerà discutere. La querela è uno strumento da usare con molta cautela affinché non venga percepita come una minaccia al libero esercizio della professione giornalistica. L’utilizzo della querela nei confronti di un giornalista è infatti un atto molto delicato e lo è ancor di più se a utilizzarla è un Ente.

Con atto delibera lo scorso 29 dicembre, la Giunta ha dunque deciso di affidare all’avvocato Roberto Massatani l’incarico per valutare la sussistenza degli estremi per la presentazione della denuncia querela e, nel caso sussistenti, incaricare l’avvocato della stesura, della presentazione e dell’assistenza legale dell’Ente in campo penale contro i soggetti individuati dalla Procura come responsabili delle affermazioni ritenute lesive dell’onore e della reputazione del Sindaco, della Giunta e dell’intera Amministrazione Comunale.

 

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