Giovanni Masotti per  Arena Sindaco, “ ripartiamo insieme dalle bellezze innate di Viterbo”

Giovanni Masotti per Arena Sindaco, “ ripartiamo insieme dalle bellezze innate di Viterbo”

Homepage - Clima di ballottaggio, di parole e fatti, di progetti e aspettative. Abbiamo incontrato Giovanni Masotti, storico giornalista Rai, che ha deciso da tempo di sostenere il progetto politico di Giovanni Arena puntando alla riscoperta delle bellezze viterbesi e sulla sua potenzialità culturale.

ADimensione Font+- Stampa

Clima di ballottaggio, di parole e fatti, di progetti e aspettative. Abbiamo incontrato Giovanni Masotti, storico giornalista Rai, che ha deciso da tempo di sostenere il progetto politico di Giovanni Arena puntando alla riscoperta delle bellezze viterbesi e sulla sua potenzialità culturale.

Giovanni Masotti per il candidato Sindaco Giovanni Arena. Può raccontarci da dove nasce questa scelta?
“Nasce da lontano. Da un’amicizia e una stima profonde, di lunga data: per l’uomo e per il politico. Disponibilità e lealtà nei confronti degli altri. Onestà e competenza, capacità amministrativa. Amore per Viterbo.”
Qual è la sua personale visione della città di Viterbo e quali le criticità che vede in questo momento?
“ La città, nel complesso, è un po’assonnata. Diffidente e chiusa in se stessa, sfiduciata, incapace di sprigionare le sue enormi potenzialità, di valorizzare le sue tipicità, di aprire i suoi scrigni. E soffre, naturalmente, delle emergenze sociali che appannano e minacciano il futuro dell’intero Paese. La gente si sente insicura: socialmente, economicamente, sotto l’aspetto dell’ordine pubblico (dalle scorribande della criminalità organizzata, all’immigrazione incontrollata). Gli investimenti ristagnano. Un’amministrazione comunale non può certamente risolvere tutto da sola, ma può fare molto. E migliorare, da subito, il decoro urbano, tanto scaduto, cominciando dal centro storico, sistemando anche i guai più visibili e macroscopici della viabilità: i cittadini devono poter vivere in un ambiente migliore.”

Ci racconti le cinque idee che ha legate alla vita culturale della città.
“In estrema sintesi, naturalmente. Con una grande voglia di avere l’occasione per approfondirle e, magari, la fortuna di realizzarle, almeno qualcuna. La premessa deve essere l’assoluta consapevolezza che Viterbo è, innanzitutto, una inimitabile città d’arte. Come tale va considerata e trattata. La cultura può essere il volano della sua rinascita e della sua crescita. E la cultura e il turismo, in una realtà urbana di tale pregio, sono indissolubilmente intrecciati, non possono essere gestiti separatamente: sono la stessa cosa. Bisogna tornare a farla sognare, questa città! E allora osare: candidarla con convinzione a capitale italiana della cultura e, perché no, a capitale europea (ma occorre attrezzarsi); ripristinare il “Premio Made in Italy Città di Viterbo”, che io creai e realizzai da solo e pagando di tasca mia. Non me ne pento affatto, nel Luglio 2016 nell’ambito della mia neonata “Caffeina Polis” e che riscosse un successo unanime, troppo grande per la suscettibilità di qualcuno, che pensò bene di affossarlo; realizzare a Viterbo un festival dell’Adolescenza ( che chiamerei “Festival dell’Emozioni”), una settimana di eventi, spettacoli e dibattiti dedicati a giovani e giovanissimi tra i 13-14 anni e i 18-20, una fascia d’età delicata, cui la città non offre niente, tranne noia, insidie e pericoli; attuare la totale pedonalizzazione di Piazza del Comune e “inventarsi” sotto i portici un “bar-salotto buono” di Viterbo, con annessa libreria e spazio ad hoc; incentivare la nascita di un cinema degno di questo nome in città, senza costringere i viterbesi ad arrivare minimo a Vitorchiano per godersi un bel film. Mi fermo qui. L’importante è smuovere queste acque stagnanti! Ben vengano anche le critiche… a patto siano per costruire non per distruggere.”
Secondo lei, Viterbo può ambire a diventare una vera realtà turistica come altre eccellenze turistiche di altre regioni?
“ Non direi può ambire…io direi che deve ambire, a costo di decadere e sfiorire. Perché non ha nulla, proprio nulla, da invidiare ad altre eccellenze turistiche nazionali. Ma, diciamolo francamente, non c’è- o non c’è abbastanza- un’autentica e sentita cultura dell’accoglienza. E non parlo solo della scarsa recettività alberghiera…sono convinto che Viterbo dovrebbe mettersi alla testa di “un’alleanza” tra le medie e piccole città d’arte del centro Italia, grande ricchezza artistica, storica e culturale. Spesso queste realtà- invece di essere considerate e trattate come dei tesori- sono dimenticate e abbandonate a se stesse. Devono unire le loro voci per dare forza alle loro istanze. Viterbo sarebbe adattissima a promuovere questa sinergia. Non esistono solo Venezia, Roma, Firenze e Napoli. Tutt’altro… c’è un patrimonio immenso che è ingiustamente negletto.”
Tre azioni che servono per “svegliare” questa città.
“ Beh, in pratica le ho già dette… non voglio proprio sostituirmi ai politici. Sono un giornalista, un’intellettuale, uno che ha girato e che gira il mondo. Affido queste mie considerazioni a Giovanni Arena e alla sua sensibilità. Le affido naturalmente a tutti i viterbesi di buona volontà. A partire dagli imprenditori perché ci sono molti imprenditori capaci e coraggiosi a Viterbo. Ma hanno bisogno di operare in un contesto diverso, stimolante e rassicurante.”
Perché votare per Giovanni Arena?
“ Perché è la concretezza e l’esperienza, incarna la coerenza e la responsabilità. Non mi fido degli avventurismi e delle improvvisazioni. Non mi fido di chi promette a vanvera, ben sapendo di non poter poi mantenere. Non mi fido di chi “aggredisce e urla forte”: questa è la tattica di chi non sa ragionare e ponderare.”

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune