Bilancio, Santucci: “Sembra un suk arabo, in maggioranza ognuno punta a prendere un pezzo”

Bilancio, Santucci: “Sembra un suk arabo, in maggioranza ognuno punta a prendere un pezzo”

Homepage - A poche ore dall'inizio del confronto sul bilancio di previsione 2017 abbiamo incontrato il consigliere di minoranza Gianmaria Santucci (Fondazione). Ci ha raccontato di un progetto per Viterbo che inizia con i 28 emendamenti che saranno presentati in consiglio e ha speso parole parecchio dure sulla maggioranza.

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A poche ore dall’inizio del confronto sul bilancio di previsione 2017 abbiamo incontrato il consigliere di minoranza Gianmaria Santucci (Fondazione). Ci ha raccontato di un progetto per Viterbo che inizia con i 28 emendamenti che saranno presentati in consiglio e ha speso parole parecchio dure sulla maggioranza.

 

Bilancio 2017, come lo affronterà Fondazione?

“Presentiamo un altro modello di città, che si basa su cinque presupposti: la rivitalizzazione del centro storico e la nascita del famoso parco suburbano di Viterbo (Arcionello-Castel d’Asso), politiche per l’occupazione (non serve contrasto alla povertà ma creare posti di lavoro), piano riqualificazione Santa Barbara (15mila abitanti prigionieri in una via), piano per le frazioni e piano per vivibilità della città. Stiamo progettando un’altra città e iniziamo da alcuni emendamenti mirati”.

Tutte robe su cui Michelini ha già lavorato?

“Se dovessimo partire da quello su cui Michelini non ha fatto niente avremmo temi per migliaia di emendamenti. I fondi su cui possiamo agire però sono quelli che sono e quindi abbiamo ragionato sulle prime cose ma il progetto ha come obiettivo in cinque anni di fare una Viterbo diversa”.

Quanti emendamenti presenterete?

“28 che riguardano le cinque macroaree dette”.

Che area tira a Palazzo dei Priori?

“Si va all’impazzata, si voterà random. Alcuni emendamenti delle opposizioni e in generale passeranno, altri non passeranno. Alla fine il bilancio passerà ma bisognerà vedere come. Non mi pare che sia un bilancio condiviso da tutta la maggioranza. Io ho definito questo bilancio un suk arabo in cui ognuno cercherà di prendersi la fettina sua”.

I Cinque Stelle dicono che tanto la maggioranza quanto le opposizioni vogliono pescare dal gruzzoletto della tassa di soggiorno. E’ vero?

“Io non ho previsto niente che punta ad attingere dalla tassa di soggiorno. Lo hanno fatto i consiglieri delle frazioni, per esempio. Sarebbe stato meglio farlo all’interno di un progetto. Mi rendo però conto che siamo alla guerra per bande e dove si può si colpisce. Quelli delle frazioni hanno affossato Barelli su tassa di soggiorno, come Rossi ha affossato la Ciambella sul Teatro Genio. Ognuno affossa l’altro”.

In quattro anni le frazioni sono state trascurate perché ci si è concentrati sul centro di Viterbo?

“No, perché si sono sprecate enormi risorse. Noi mostriamo che ci sono milioni di euro non utilizzati o utilizzati male. Non è vero che mancano i soldi, mancano le idee e la programmazione, Questa maggioranza è come uno che non ha studiato mai per tutto l’anno e alla fine cerca di copiare dal vicino. Così è Michelini per quattro anni non hanno fatto niente e alla fine ogni consigliere spinge per concretizzare quella promessa elettorale che in quattro anni non è riuscito a ottenere. In questo clima si hanno atteggiamenti scomposti, tipo feste patronali per le frazioni da 15mila euro. Questo è”.

Quindi i soldi in cassa ci sono?

“Si tratta di programmare. E’ come in una famiglia se uno dice: quest’anno ai figli compriamo le cartelle, l’anno dopo gli astucci, poi il successivo i grembiuli … Qui invece si dice sempre di comprare tutto e alla fine non si fa niente. Si compra un pezzo di cartella, un libro usato… Così è. Anche quest’anno è uno spezzatino. Hanno messo tante piccole cifre per fare mille cose e alla fine non se ne farà nessuna. Si è preferito di non fare nessuna scelta. Dire che servono 50mila euro per i marciapiedi a Viterbo è ridicolo, sono curioso di sapere quale marciapiede rifaranno. Si prende in giro un po’ tutti, per accontentare un po’ tutti a parole”.

In fase di bilancio vi coordinerete tra minoranze?

“Per quanto abbiamo idee e toni diversi alla fine ci sentiamo con tutti. Cinque Stelle compresi, pur nella specificità delle loro differenze”.

Avrete un atteggiamento duro in fase di discussione di bilancio o dialogherete con la maggioranza?

“Saremo normali. Il problema è sempre uno. Non si capisce perché quando si arriva alle pratiche della Ciambella scoppia sempre la rissa”.

In che senso?

“I toni duri ci sono spesso. I toni che si raggiungono con il bilancio o le pratiche dell’assessore Ciambella, io non capisco perché, diventano sempre da guerra mondiale. Si parte con le querele, per iniziare il dibattito. Credo che siano toni sbagliati per chi amministra, poi ognuno fa quello che crede. Mi auguro che il sindaco riesca a contenere la discussione a livelli civili”.

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