Al JazzUp arriva Santi Scarcella con il suo omaggio alla migrazione e a Nick La Rocca

Al JazzUp arriva Santi Scarcella con il suo omaggio alla migrazione e a Nick La Rocca

Homepage - Da Manhattan a Cefalù, Santi Scarcella presenta il progetto dedicato a Nick La Rocca, a cui spetta l’onore di avere inciso proprio cento anni fa il primo disco della storia del jazz

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Da Manhattan a Cefalù, passando per Viterbo. Santi Scarcella salirà sul palco del JazzUp Festival domani 30 giugno a partire dalle ore 22 in piazza del Gesù. Insieme a lui Cristiano Micalizzi (Batteria), Gian Piero Lo Piccolo (Sax), Francesco Luzzio (Bass) e Nicola Costa (Chitarra Elettrica). Suoneranno l’ultimo progetto di Santi Scarcella da Manhattan a Cefalù, un viaggio “attraverso stili e generi che non hanno confini”. Il progetto è dedicato a Nick La Rocca, a cui spetta l’onore di avere inciso proprio cento anni fa il primo disco della storia del jazz. Un italiano migrato in America insieme alla famiglia “alla ricerca di fortuna e alla ricerca di se stesso – ci racconta Santi Scarcella – ma quanti gli italiani, i migranti di tutto il Mondo che si spostano ogni giorno per cercare se stessi? Quali sonorità presenti?”

Il disco sarà suonato a Viterbo il 30 giugno..
“È una cosa che mi onora, è una città che amo e mi ricorda la mia Taormina”.

Il lavoro che porti lo presenti come un viaggio alla scoperta di nuovi mondi, un percorso di crescita. Cosa significa?
“Sono cento anni che ci sono migrazioni continue. Se si pensa che il primo disco Jazz lo ha fatto un migrante italiano negli Stati Uniti cento anni fa, capiamo il significato delle migrazioni. Uscire, viaggiare e scoprire nuovi mondi significa dare e ricevere. Il viaggio è una osmosi culturale”.

Un omaggio a Nick La Rocca, dunque
“Il disco è uscito nel centenario del musicista che ha inciso il primo disco Jazz nel 1917. Era un italiano partito a cercare fortuna in America. Mi sembra giusto, visto che parlo di migrazioni in questo disco, rendergli omaggio con i miei pezzi originali”.

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