Il corteo anti razzismo del Pd viterbese finisce in un tweet di Matteo Salvini

Il corteo anti razzismo del Pd viterbese finisce in un tweet di Matteo Salvini

Homepage - VITERBO- Il Pd viterbese nei giorni scorsi, ha avuto il sul bel da fare. L'idea di un corteo per dire no al razzismo, diventa un caso cittadino e, grazie ad un tweet di Matteo Salvini con tanto di foto, un caso nazionale.

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VITERBO- Il Pd viterbese nei giorni scorsi, ha avuto il sul bel da fare. L’idea di un corteo per dire no al razzismo, diventa un caso cittadino e, grazie ad un tweet di Matteo Salvini con tanto di foto, un caso nazionale.

“Manifestazione del Pd a Viterbo. Quando un’immagine vale più di mille parole. Emergenza “razzismo”, dove?” questo il tweet del Ministro dell’Interno.

E’ proprio la foto dell’esigua quantità di persone al corteo in una Piazza del Plebiscito deserta a destare stupore. Stupore perché è lo specchio di un partito fortemente in crisi, 14 le persone presenti. L’afa rovente di questi giorni non ha di certo facilitato il compito a Luisa Ciambella e a coloro che hanno partecipato al sit in.

Dura la replica di Luisa Ciambella che chiede al Ministro dell’Interno di abbassare i toni: ““Sono Luisa Ciambella, capogruppo del Partito democratico al comune di Viterbo, immortalata nella foto che ha pubblicato, mi permetto di farle questa riflessione. Si ricordi sempre che lei è anche il mio ministro degli interni e deve per questo garantire l’applicazione degli articoli 2 e 3 della Costituzione per tutti i cittadini, oltre che garantire la sicurezza di tutti. E’ incredibile che non avverta in questi ultimi mesi, ad 80 anni dalla promulgazione delle vergognose leggi razziali, una escalation di episodi sempre più frequenti caratterizzati da intolleranze e violenze razziste. Il problema del ministro dell’interno non è negare l’evidenza, ma condividere il no ad ogni razzismo e prevenire ogni eventuale atto di questo genere. Un primo straordinario risultato sarebbe togliere dal lessico i toni aspri e le affermazioni dure che possono, in un momento difficile come quello attuale, amplificare la rabbia ed eccitare gli animi. Un ministro degli interni non può dire ‘dove sono gli episodi di razzismo’, ma dovrebbe avvertire la responsabilità di prevenirli. Faccia bene il suo lavoro e vedrà che non avrà la necessità di chiedere agli altri ‘dove?’. Buon lavoro”.

Foto Fisioterapy Center

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