Fascisti, comunisti, guelfi e ghibellini

Fascisti, comunisti, guelfi e ghibellini

L'Eretico - Nel 2019 c’è chi ancora utilizza i termini “fascista” o “comunista” per autodefinirsi o per demonizzare l’avversario politico di turno. Un anomalia anacronistica e tutta italiana che evidenzia l’incapacità di voltare pagina e di affrontare i problemi reali del paese.

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Italia, anno 2019. Eppure c’ è chi ancora si autodefinisce “fascista” o “comunista”. O chi utilizza questi termini per apostrofare l’altro in senso offensivo.

Chi ragiona secondo questi schemi è fuori dalla storia. È come se si autodefinisse “guelfo”, “ghibellino”, “garibaldino”, ecc. Terminologie che ormai si ritrovano solo sui libri di storia.

Le recenti elezioni politiche hanno segnato un superamento delle barriere ideologiche “destra” vs “sinistra” premiando in termini di preferenze chi invece ha saputo dimostrare vicinanza e ascolto alle problematiche dei cittadini.

La nascita della Terza Repubblica guidata dal governo gialloverde ha evidenziato il netto taglio con il passato sia per metodo che nel merito.

La politica e i media devono smettere di ragionare come nel 1945 e collegarsi con il presente. Solo così questo Paese potrà crescere e avere una maggioranza e un’opposizione che si confrontano sui veri problemi e su come risolverli.

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