Di Tuscia e di più- Quattro passi a Tuscania

Di Tuscia e di più- Quattro passi a Tuscania

Di Tuscia e di più - La visita guidata di oggi di "Di Tuscia e di più" ci porta a Tuscania a scoprire le sue bellezze di pasoliniana memoria

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Prosegue la nostra panoramica sui borghi della Tuscia, in un tour virtuale alla scoperta di posti più o meno conosciuti del territorio. Questa settimana vi porto a Tuscania, di cui tutti abbiamo in testa l’inconfondibile skyline con la chiesa di San Pietro in cima al colle, quel preciso fotogramma pasoliniano che emerge nella memoria come un’eterna citazione.

Ma Tuscania non è solo le due meravigliose basiliche romaniche di San Pietro e Santa Maria Maggiore, che pure sono in genere il pretesto per decidere una visita o un soggiorno in paese. Capolavori indiscussi dell’architettura e dell’arte medievale, costituiscono infatti le attrattive principali di un paese che ha saputo rialzarsi più che dignitosamente da quel terribile terremoto del 6 febbraio 1971. I due splendidi edifici abitano il colle solitario di San Pietro – un tempo antica acropoli della comunità etrusca stretta tra il fiume Marta e il Rio Maschiolo – uno in cima e uno ai piedi a ricordarci gli antichi splendori. Oggi è un sito popolato quasi esclusivamente dai turisti, che non son sempre tanti.

Le basiliche medievali sono dei libri di pietra che raccontano la storia di Tuscania: sarcofagi e rilievi di epoca etrusca, murature ed elementi architettonici di epoca romana sono conservati all’interno di due preziosi scrigni medievali che continuano a vivere almeno fino all’inizio del Rinascimento, quando la popolazione si sposta definitivamente sul colle adiacente, quello del Rivellino, dove si estende l’attuale centro storico cinto da splendide mura merlate.
Le chiese sono visitabili grazie all’incessante attività dei volontari tra cui spiccano l’appassionato Mariano a Santa Maria Maggiore e l’instancabile Paola a San Pietro: con ogni condizione atmosferica, dal caldo asfissiante al gelo più nero, loro son sempre lì ad aprire le porte ai visitatori. L’ingresso è gratuito, l’offerta è gradita.

Dal Colle San Pietro consiglio sempre di muoversi a piedi per arrivare in paese, in modo da poter costeggiare il tratto dell’antico basolato della via Clodia e fare un salto alla Fontana delle Sette Cannelle fiancheggiata da un grande lavatoio in cui pare di sentir risuonare ancora le voci delle lavandaie di un tempo.

Si arriva così fino al Parco Torre di Lavello, da cui si gode di una delle viste più belle d’Italia: sui ruderi del Palazzo del Rivellino, antica sede comunale, e sulla Basilica di San Pietro. Da qui non rimane che perdersi nel labirinto di vicoli e piazzette, tra palazzi rinascimentali e panni stesi. I profumi delle cucine, i colori dei fiori sui balconi e suoni di gesti che provengono da dentro le case. È un piccolo mondo di pace e tranquillità, dove il passo si fa lento per riscoprire un tempo che non c’è più.

Ultimo consiglio: fermatevi a mangiare a Tuscania. Non so quale incantesimo ci sia su questa piccola cittadina, ma ogni ristorante cela un gustoso segreto di piatti prelibati: dalla trattoria con la cucina della nonna in un tripudio di tovaglie a scacchi, alle cucine dei grandi chef creatori di piatti gourmet passando per una serie di ristorantini che rielaborano la tradizione locale con sapienza e passione. Mi piace pensare a Tuscania come la Capitale del Gusto della Tuscia.

Foto Fisioterapy Center

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