Di Tuscia e di più- Quando Carlo d’Inghilterra scelse Villa Lante

Di Tuscia e di più- Quando Carlo d’Inghilterra scelse Villa Lante

Di Tuscia e di più - Che ci faceva nel ’91 Carlo d’Inghilterra in terra di Tuscia? Il principe di Galles si trovava qui in visita ai venticinque studenti della Scuola Estiva di Architettura Civile. Scopriamolo insieme con la nostra rubrica turistica

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“Dal balconcino della Limonaia, seduto su un minuscolo sgabello dietro la minuscola ringhiera, Sua Altezza Reale il principe Carlo scruta apparentemente pensieroso il labirinto di bosso, verde orgoglio della rinascimentale Villa Lante di Bagnaia. Visto così, da lontano, sembra, il futuro re d’Inghilterra, non più d’una fragile miniatura.”

Inizia così l’articolo apparso su Repubblica il 14 settembre 1991 firmato da Maria Stella Conte che racconta del soggiorno viterbese di Carlo d’Inghilterra. Siamo onesti, l’articolo risale a più di 27 anni fa e quel “futuro re d’Inghilterra” ci fa sorridere pensando a Sua Maestà Elizabeth the Highlander che detiene ancora energicamente il trono. Grande Lilibet, ti amiamo!

Ma tornando alla notizia, che ci faceva nel ’91 Carlo d’Inghilterra in terra di Tuscia? Il principe di Galles si trovava qui in visita ai venticinque studenti della Scuola Estiva di Architettura Civile, fondata da lui stesso l’anno prima: laureandi e laureati in architettura e materie affini, rigorosamente selezionati tra aspiranti da tutto il mondo. Dopo tre settimane di studio ad Oxford e due alla British School di Roma, gli allievi hanno affinato gran parte della loro formazione in Italia proprio a Villa Lante.
L’articolo ci descrive il fermento di quella serata, l’accoglienza in pompa magna e il grandioso ricevimento con centottanta invitati tra cui figuravano Maria Pia Fanfani, la principessa Claudia Ruspoli, Giancarlo Menotti con il figlio e il principe Giovanni del Drago. Poi la visita in notturna di Viterbo e il successivo soggiorno a Villa Lante, negli appartamenti della Limonaia, che oggi è possibile ammirare, ancora arredata di tutto punto, durante le aperture del sabato (in questo mese di febbraio sarà aperta il 9 e il 23, di mattina alle ore 11 e 12, di pomeriggio alle 14,30 e 15,30: basta prenotare via mail all’indirizzo pm-laz.villalante@beniculturali.it o alla biglietteria il giorno stesso).

Ma Carlo s’innamora della Tuscia e torna anche nell’estate del ’95, sempre in visita agli allievi della sua scuola di architettura, ma stavolta a Caprarola ospite nei magnifici ambienti del Palazzo Farnese, in cui gli viene riservata la Casina del Piacere in cima al grande parco. Viene degnamente accolto dall’entusiasmo genuino della popolazione caprolatta: “Centinaia di persone hanno riempito le stradine del paese e la passeggiata del principe – elegantissimo in doppiopetto avana, cravatta regimental e scarpe sportive color panna – si è trasformata in una folle gimkana tra vicoli e vicoletti, archi e balconi fioriti, strette di mano, baci e ‘ciao ciao’ dalle finestre […]L’ accoglienza è strepitosa, con tanti brevi quadretti di una festosa processione: Carlo che si ferma a prendere i fiori che gli porgono due bimbi, che scambia chiacchiere con alcuni studenti inglesi, che si arrende davanti all’ offerta di un ‘ tozzetto’ appena sfornato che il pasticciere del paese quasi gli mette in bocca. Sua Altezza mastica un po’ d’italiano e all’ottuagenaria che ne cattura faticosamente l’attenzione, chiede con affetto: ‘Molti dolori?’ “, racconta l’articolo, sempre su Repubblica, del 6 agosto 1995.
Concerti e ricevimenti a Palazzo, ospiti illustri come Vittorio Sgarbi, Franco Zeffirelli e Paolo Portoghesi: l’atmosfera dev’essere stata elegante e grandiosa, un fermento che forse si rimpiange un po’ in questi piccoli borghi della Tuscia, oggi rianimati solo da qualche troupe cinematografica e dall’eccitazione per qualche star dello schermo, sempre molto difficile da intercettare.

Chissà se il Sua Altezza Reale sentirà almeno un po’ la nostalgia per la nostra Tuscia e se ogni tanto pensa di ritornare tra gli splendidi giardini di questa parte d’Italia così poco appariscente e tanto autentica.

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