Di Tuscia e di più- Quando a Viterbo viveva il Maresciallo Rocca

Di Tuscia e di più- Quando a Viterbo viveva il Maresciallo Rocca

Di Tuscia e di più - Era bello quando in città girava la macchina blu del Maresciallo Rocca. Uno strepitoso Gigi Proietti è diventato un'icona della fiction italiana proprio tra le vie di San Pellegrino. Ripercorriamo tutti i luoghi di una delle fiction più amate di sempre

ADimensione Font+- Stampa

Viterbo come teatro di omicidi, delitti efferati, traffici loschi… ce la vedete così questa tranquilla cittadina di provincia? Eppure lo è stata per quasi dieci anni, tra il 1996 e il 2005, nella finzione della serie tv Il Maresciallo Rocca, che aveva come protagonista un indimenticabile e sempre amato Gigi Proietti.

Con più di 10 milioni di spettatori a puntata, il Maresciallo Giovanni Rocca era ormai un’icona della fiction italiana e anche chi non ne aveva mai seguito una puntata per intero aveva comunque familiarità con quel viso sornione che si districava tra affari della malavita e impicci sentimentali.
E accade dunque che, quando arrivo con i turisti in piazza San Lorenzo, dopo il puntuale “wow” riservato al Palazzo dei Papi, si sussegue immediatamente un “ma questa è la caserma del Maresciallo Rocca!” indicando quello che, in realtà, è il seminario diocesano. Oppure, passeggiando per il quartiere San Pellegrino tra profferli e torri medievali, mi accorgo spesso di sguardi in cerca di qualcosa di preciso… e arriva l’immancabile “Scusa, ma la farmacia della Sandrelli?”.

Ebbene sì, lo confesso: prima di diventare guida turistica non avevo mai visto una puntata intera del Maresciallo Rocca. Mea culpa. Ma ho capito subito che, se volevo essere una vera professionista della Tuscia, dovevo buttarmi a capofitto in una maratona no-stop sul mitico carabiniere nella città di peperino. E così feci. Ma, tranquilli, no spoiler! Non ve la racconto la storia, magari qualche sprovveduto non l’ha ancora visto e vuole recuperare prima di venire a visitare Viterbo.

Il successo fu enorme, la prima vera pubblicità efficace per la città, una promozione incredibile i cui strascichi sono vivi ancora oggi, a più di dieci anni dalla conclusione della fiction.
Infine il grande dono: il regista della serie, l’indimenticabile Giorgio Capitani, s’innamorò di questa scenografia così vera e autentica tanto da scegliere di viverci, la sua casa non era lontana da quella di Santa Rosa e dal suo monastero, fu nominato cittadino onorario. E proprio a Viterbo si spense all’età di 89 anni il 25 marzo 2017, ma il ringraziamento di questa città al grande Maestro sarà vivo in eterno.

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune