Di Tuscia e di Più- Civita castello nel cielo

Di Tuscia e di Più- Civita castello nel cielo

Di Tuscia e di più - Civita di Bagnoregio è un diamante incastonato nella bellezza della Valle dei Calanchi. Scopriamola insieme ad una storia speciale con la nuova tappa della nostra rubrica turistica

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Appena si arriva a Bagnoregio, non si può far a meno di notare la significativa presenza di turisti orientali, che in realtà poi non si vedono nel resto del territorio. Quindi la domanda che mi viene posta più spesso riguarda proprio questa particolare concentrazione.
Il motivo è da ricercare negli anime, cioè un genere di film di animazione prodotti in Giappone ma famosissimi in tutto il mondo: Civita sarebbe uno dei luoghi d’ispirazione per la realizzazione di Laputa, Il Castello nel cielo, uno dei capolavori di Hayao Miyazaki, il più apprezzato regista – sceneggiatore – animatore – fumettista – produttore nipponico.

L’amore di Miyazaki per il Bel Paese è ormai noto e quello di Laputa non sarebbe l’unico omaggio ai nostri paesaggi: in Kiki – Consegne a domicilio si lascia ispirare, tra le varie città europee, anche da Napoli, mentre in Porco Rosso, benché dichiaratamente ambientato sulle coste dalmate, c’è chi ha notato richiami all’Isola di Loreto e all’Isola San Paolo nel Lago d’Iseo.
Laputa, nello specifico, nasce da diverse suggestioni: le città minerarie gallesi (nel 1984 Miyazaki si trova in Galles e lì assiste agli scioperi dei minatori) per quanto riguarda i dettagli del villaggio, mentre il castello fluttuante nell’aria è frutto della fusione di molteplici ispirazioni come l’isola volante de I viaggi di Gulliver, Caernarfon Castle e su Powis Castle – sempre in Galles –, il dipinto La torre di Babel di Bruegel, la nostra Civita di Bagnoregio e qualcuno sostiene pure Calcata, anch’essa in territorio viterbese.

Il Castello nel cielo esce per la prima volta nell’agosto del 1986 e racconta le avventure della giovane Sheeta e di Pazu, operaio in miniera, alla ricerca di Laputa, una città-castello che da secoli fluttua nel cielo coperta da nuvole. Chi è stato almeno una volta a Civita nelle giornate di nebbia non può non pensare all’analogia: la città che muore sembra sospesa su un soffice letto di nubi.

Proprio per celebrare questo tributo del geniale animatore giapponese, Civita organizza ormai da qualche anno, in estate, il festival dell’illustrazione La città incantata – Meeting internazionale di disegnatori che salvano il mondo, dove accorrono animatori, registi, sceneggiatori, designer, street artist, storyboarder, coloristi, grafici e artisti di grande calibro.

Tra tutti i turisti, gli orientali sono sicuramente quelli più peculiari: donne e ragazze con outfit originalissimi posano davanti allo sfondo unico di Civita, tutti immortalano ogni angolo e ogni particolare. È una folla quasi sempre composta e allegra, che arriva da tour molto ampi attraverso le principali città d’arte italiane ma che poi vogliono arrivare fin qua, in questo piccolo fazzoletto di terra sospeso in cielo, anche solo per qualche ora. Da anni si sta cercando di incentivare questo particolare flusso turistico anche verso altre mete della Tuscia e farlo rimanere qualche giorno in più, ma al momento con scarsi risultati. Non è semplice, eppure il desiderio di far conoscere loro “altre Civita” c’è, magari provando a trasmettergli, per quanto possibile, il gusto di un passo lento su questa terra fragile e tenace, sotto i nostri limpidi cieli dipinti, accarezzati da un vento antico e sincero.

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