Alberto Pichardo Gallardo, vivere Viterbo dalle viscere per riscoprirne la storia più vera

Alberto Pichardo Gallardo, vivere Viterbo dalle viscere per riscoprirne la storia più vera

Homepage - Alberto Pichardo Gallardo è il giovane archeologo spagnolo che, da anni dopo una borsa di studio universitaria, ha deciso di restare a Viterbo e dedicarsi alla ricerca della tomba di Papa Alessandro IV, progetto ambizioso che porta a conosere una Viterbo sotterranea e ancora misteriosa

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Partire da Siviglia con una borsa di studio Erasmus, scoprire Viterbo in un manifesto pubblicitario e trovarsi, poche ore dopo, proprio in quella stessa piazza con il naso all’insù a guardarne la bellezza. Credere in un progetto importante ed ambizioso, lavorare e scoprire sempre pezzi di storia che pochi conoscono, affidarsi ai professionisti del luogo, tutto questo può, almeno un po’, descrivere Alberto Pichardo Gallardo.

Giovane archeologo spagnolo, appassionato di storia e geofisica, che ha dedicato a Viterbo tutta la sua vita e tutte le sue competenze. Conosciuto anche in Europa, per la ricerca della tomba di Papa Alessandro IV, Alberto Pichardo non ha smesso un solo istante di credere che questo progetto possa volare alto e finalmente arrivare alla completa realizzazione. Lo abbiamo incontrato.

Cominciamo dall’inizio. Alberto Pichardo Gallardo, giovane archeologo spagnolo ormai viterbese di adozione. Come sei arrivato a Viterbo e perché te ne sei innamorato?

“Arrivai qui, nel lontano 2004 , che ero un giovane ventenne , con la testa piena di sogni, grazie ad una borsa di studio Erasmus, ma ad essere sincero, prima di innamorarmi di Viterbo, mi innamorai di una bellissima viterbese. E’ vero il detto Viterbo città delle belle fontane e belle donne !”

Quale è stata la prima cosa che hai pensato quando sei arrivato in Piazza San Lorenzo, davanti al Palazzo Papale?

“In verità, nel 2003, vidi un’immagine pubblicitaria della loggia nell’aereoporto di Fiumicino, e mi chiesi dove fosse quel meraviglioso posto. A mia sorpresa, quando iniziai l’Erasmus , scoprii che si trovava proprio a Viterbo quella bellissima creazione architettonica che mi rapii l’anno precedente, come amo immaginare abbia rapito nello stesso modo anche Orson Welles.”

 Sei conosciuto soprattutto per il progetto legato alla ricerca della tomba di Papa Alessandro IV. Ci racconti come è nata questa passione e questo progetto?

“E’ grazie alla mia fidanzata . Lo zio aveva un orto nei pressi del colle del duomo, dove c’era una grotta , che un pomeriggio decidemmo di esplorare , scoprendo tutta un’altra città sotterranea. Nacque in me l’idea di un progetto per studiare questi ambienti sotterranei, che raccolgono tutte le fasi storiche della città : dalle tombe etrusche, collegate da cunicoli medioevali, cripte, cantine rinascimentali e settecentesche , rifugi antibombardamento della seconda guerra mondiale , scavi clandestini , butti moderni , aree a rischio di crollo ,ecc
Dopodiché il mio interesse per il sottosuolo mi portò a scoprire la geofisica , scienza che ancora non si studiava nelle università di archeologia, ma che ricopre un ruolo fondamentale nella ricerca. Queste tecnologie , possono essere utilizzate in grandi ambienti , di conseguenza previdi di utilizzarle per fare delle ricerche all’interno della cattedrale per individuare le possibili strutture archeologiche sottostanti, come il tempio di ercole , la chiesa primitiva , e le cripte a noi sconosciute . Durante la ricerca della storia della cattedrale , scopri della tomba nascosta di Alessandro IV ,unico papa ad essere nascosto , e grazie alla geofisica si poteva individuare molto più facilmente il luogo preciso della sepoltura.”

 Cosa ti ha affascinato in particolare della figura storica di questo Papa?

“E’ un Papa che ha avuto il coraggio di non sottomettersi ai poteri politici dell’epoca, anche pagando il caro prezzo dell’abbandono di Roma . Ma questo fu solo l’inizio delle innumerevoli cose affascinanti che fece come : costituì l’università di Salamanca, all’epoca la 4° al mondo, e con ciò dimostrò il suo amore per la cultura ; cercò l’unione con la chiesa di Costantinopoli , sulla quale a breve noi presenteremo una notizia interessante dove cercherò di organizzare una crociata contro i mongoli, a difesa dell’Europa ; finanziò il bellissimo chiostro di Santa Maria in Gradi; fu protettore dell’ordine francescano, confermando il miracolo delle stigmate di san Francesco ; santificò santa Chiara d’assisi e ricoprì un ruolo fondamentale per l’identità della città perché fu lui a trasportare per primo il corpo di santa rosa , creando l’appuntamento annuale nonché grandissimo orgoglio per i viterbesi.”

Chi sono stati i tuoi sostenitori e chi ti ha sempre dato una mano?

“Prima di tutto i due vescovi che si sono insediati in questi anni. Sua Ecc. Mons. Lorenzo Chiarinelli con il quale avviai il progetto. Ancora oggi mi ricordo dopo due ore di udienza disse al segretario che il mio progetto fosse da sostenere e che fossi un vulcano di idee e di risorse. Sua Ecc. Mons. Lino Fumagalli, il quale ci ha sempre sostenuto , firmato le carte, e desiderato l’organizzazione di una grande mostra. L’amato e purtroppo scomparso Mons. Don Salvatore Del Ciuco, che credeva nella possibile scoperta della tomba. Il Vicario Generale e Rettore della Cattedrale Don Luigi Fabbri che ci ha sempre seguito e sostenuto, nel progetto di restauro e davanti a tutta l’università. Il Segretario de Sua Ecc. Don Roberto Bracaccini che è stata la prima persona a cui abbiamo presentato il progetto, e ci appoggia nel suo svolgimento. Don Gaetano M. Sacca Parroco di Jenne. Al Nostro Ingegnere de Curia Ing. Tosini che con grande sapienza c’i guida su passi di ferro. Al livello tecnico LO Studio Associato Stega con i Geologi Architetti Geometri e Ingeneri Stefano Floris Matteo Pelorosso, Prof. Pagano e il resto del equipe Al PROF. Di Filippo E Maria Di Nizza e i loro collaboratori della Università della Sapienza del CNR, IGAG e del INGV, Flavio Cecchini e Siro Margottini della GM Geometrie i loro collaboratori grazie ai quali abbiamo realizzato tante ricerche scientifiche geofisiche a costo zero. Agli architetti M. Giuseppina Gimma, Filippo Marchetti, Michelle Coppola, l’ex Sovrintendete ingegnere Luciano Marchetti e i loro collaboratori l’ingegnere Salvatore del Brocco JOS – MANAGEMENT GROUP Restauro i quali hanno studiato e realizzato il progetto del restauro consolidativo della Cattedrale. Ai sovraintendenti Dott.ssa. Russo ed Architetto Eichberg che hanno approvato il nostro ambizioso progetto e non solo, agli scienziati degli attenei di Palermo, Granada, Birmingham, Sorbona di Parigi, che vorrebbero collaborare ma per mancanza di fondi ancora non hanno potuto ma che comunque ci sostengono, ed hai tanti viterbesi e politici che capiscono e apprezzano il valore di questa ricerca. Ad esempio l’altro giorno, a seguito di alcuni articoli, ho ricevuto centinaia di messaggi di ringraziamento e incoraggiamento a continuare. Ed alla mia famiglia che si è abituata a tenermi lontano a malincuore la quale crede in me e nell’importanza di un progetto cosi ambizioso. Ma soprattutto chi mi ha sostenuto interiormente e mi ha dato la forza di andare avanti, sono tutti i detrattori che con invidia e interesse personali mi hanno dimostrato e confermato il grande valore della mia idea progettuale. Un equipe da più da 100 scienziati e tecnici specializzati tra qui anche la GEOCOM, CONDEVIC, ESSEVI. ESTUDIO ASTER, BETA GAMMA, e tanti altri.”

Hai mai pensato “basta, getto la spugna e torno in Spagna”?

“No, ma lo avrei voluto fare. Cosi forse la mia vita sarebbe stata più tranquilla, lavorerei come professore dei Gesuiti a Siviglia e sarei vicino ai miei genitori, che ogni anno sono più grandi e a volte mi sembra che sto perdendo il tempo per potermeli godere.
Il perché non l’ho mai pensato, e perché questo e un progetto realizzabile, sostenuto da ben 5 Vescovi e arcivescovi e tanti altri personaggi importanti. Un progetto che è servito come modello anche per la creazione di dipartimenti universitari ed altri progetti internazionali. Un progetto cosi grande ed importante, che sarebbe da pazzi mollarlo senza continuarlo.”

Raccontaci cosa c’è sotto le viscere di Viterbo

“Sotto le viscere di Viterbo possiamo trovare un mondo sconosciuto e rimasto immutabile da decenni. Lì possiamo incontrare tombe etrusche inserite in una rete labirintica in conseguenza allo scavo secolare. Queste prime tombe si trovano tra cunicoli, acquedotti e fogne etrusco-romane tra le quali alcune ancora in utilizzo tutt’oggi. Gallerie di fughe medioevali, cantine, rifugi antibombardamento, cappelle, terme, butti per i quali sono stati fatti degli scavi clandestini. Un’intera città sotto la città, che pian piano stiamo studiando.”

 Il tuo progetto è sicuramente una eccellenza italiana ed europea. Raccontaci le fasi e i progressi fatti finora.

“Le fasi sono multiple come li obbiettivi, diciamo che quelle su qui abbiamo attuato e stiamo attuando sono state le ricerche scientifiche geofisiche, le ricerche storiche, di archivio, la progettazione del restauro consolidativo e lo scavo archeologico.”

 Passi futuri invece?

“Continuiamo lentamente con le indagini geofisiche a causa della mancanza attuale dei fondi. E ci stiamo focalizzando nelle ricerche storiche della Cattedrale e sul Grande Papa Alessandro IV e non solo… abbiamo tanta carne sul fuoco. Al comune proporremo una serie d’iniziative a costo zero per dar a conoscere la nostra storia e cultura per valorizzarla nella mente e nel cuore dei Viterbese. Speriamo anche di cominciare una serie di convegni Nazionale ed Internazionali riguardo le conclusioni dei lavori svolti in questi anni.
Ma soprattutto stiamo lavorando alla ricerca di fondi. Per il lavoro complessivo del restauro consolidativo e lo scavo archeologico di tutta la cattedrale. Ci vogliono purtroppo 8.000.000 di euro. Stiamo puntando ai finanziamenti Pubblici ai quali abbiamo cominciato una prima approssimazione agli esponenti politici della città che si sono resi più che disponibili anche alla ricerca per l’elaborazione dei bandi pubblici. Ma purtroppo per il bel paese non è facilissimo date tutte le emergenze e la crisi economica che sta passando. Punteremo anche per finanziamenti della CEI e altri Privati, c’è una catena televisiva che ha mostrato interesse all’acquisto dei diritti d’esclusiva sul video del progetto. L’anno prossimo saremo accolti dall’istituto di cultura Italiana a Washington per diversi mesi al fine di promuovere e attuare la ricerca dei fondi. Ma non tutti i desideri saranno esauditi all’interno delle mura e infine speriamo che il Viterbese ci tenga al suo Patrimonio e al suo futuro storico culturale e turistico.”

 Credi che si arriverà davvero a trovare la tomba di Papa Alessandro IV?

“Non abbiamo dopo di eccitare l`autorità ecclesiastica della città a proseguire nelle ricerce, perché ci è noto il suo gran desiderio di venirne, quando che sia, a capo.

Non si stanchi però e vinca tutti gli ostacoli, perché il rinvenimento e una migliore custodia di quella tomba è per noi una questione del più alto decoro cittadino.
Pinzi,
Storia di Viterbo
II, p.57

Il grande storico della città di Viterbo Cesare Pinzi pronunciava queste parole più di 70 anni fa, oggi siamo ancora allo stesso punto. Le autorità ecclesiastiche sono ben disposte e danno il loro sostegno e permesso al fine di poter eseguire la ricerca. Oggi però abbiamo un PLUS, un terreno fragile e instabile che rischia di far crollare la Cattedrale di San Lorenzo la quale ha bisogno di restauro e di consolidamento, situazione prevedibile e confermata dalle ricerche geofisiche che abbiamo condotto. Tra l’altro il pavimento è momentaneamente completamente danneggiato degli effetti dell’umidità delle cripte, a noi nascoste, e dai movimenti della struttura durante gli ultimi tre grandi terremoti (Tuscania 1969, Assisi 1999, Amatrice 2017) e avrebbe un disperato bisogno essere restaurato. E in tutto ciò, la geofisica ha dato un sostegno fondamentale anche nella previsione di un ulteriore e necessario scavo archeologico. Non solo cercheremo fino all’ultimo la tomba ma trasformeremo i miti della città in realtà dando un ulteriore valore storico, turistico e mediatico di essa al livello mondiale.”

 

 

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