Panunzi: “Nel 2013 la sanità era al collasso, con Zingaretti siamo usciti dal commissariamento”

Panunzi: “Nel 2013 la sanità era al collasso, con Zingaretti siamo usciti dal commissariamento”

Elezioni 2018 - Il consigliere regionale Panunzi all’incontro dei “comitati sanità per Nicola Zingaretti presidente”: "Nel 2013 era al collasso. Alla fine del 2018 fuori dal commissariamento. Ci sono ancora criticità ma la strada intrapresa è quella giusta. Alla Regione serve continuità".

ADimensione Font+- Stampa

Il consigliere regionale Panunzi all’incontro dei “comitati sanità per Nicola Zingaretti presidente”: “Nel 2013 era al collasso. Alla fine del 2018 fuori dal commissariamento. Ci sono ancora criticità ma la strada intrapresa è quella giusta. Alla Regione serve continuità”.

Uscita dal commissariamento entro la fine del 2018. Riduzione del debito. Taglio e rimodulazione delle
spese. Diminuzione dei tempi di pagamento alle imprese. Sblocco delle assunzioni e stabilizzazione dei
precari. Nuovi investimenti. Sono i risultati ottenuti nella sanità laziale che il consigliere regionale Enrico
Panunzi ha illustrato nell’incontro organizzato il 22 febbraio alla sede della Provincia dai “comitati sanità
a sostegno di Nicola Zingaretti”.

“La sanità del Lazio nel 2013 era al collasso. – ha detto il candidato del Partito Democratico – Nel 2008
la Regione veniva commissariata per applicare un piano di rientro straordinario, fatto di blocco del turn
over per tutto il personale, tagli alle spese, ai servizi e anche ai posti letto. Ogni tre mesi il presidente
Zingaretti era chiamato dal MEF e dal Ministero della Salute per la verifica del rispetto dei parametri di
rientro. Passo dopo passo e con grande difficoltà è iniziato il percorso di ricostruzione. Il debito è sceso
fino a 58 milioni di euro nel 2017 e si stima che quest’anno il bilancio sarà in attivo di 18 milioni di euro.
Tutto ciò si è tradotto nella crescita dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, il cui punteggio si attesta
finalmente ben oltre il limite minimo stabilito dalla legge. Nelle assunzioni passate da 68 nel 2013 a
3500 per il triennio 2016-2018. Nella riduzione della spesa, che vuol dire spendere meno per spendere
meglio con investimenti mirati per far crescere la qualità dei servizi erogati e le strutture. Nell’uscita dal
commissariamento decennale con la Regione che potrà tornare a una gestione ordinaria, pianificando il
futuro. Quanto abbiamo fatto lo dobbiamo raccontare. Dobbiamo essere orgogliosi del lavoro svolto.
Non abbiamo la pretesa di dire che non ci sono più problemi. Ci vorrà del tempo per risolvere le criticità
che rimangono sul tavolo. Ma la strada intrapresa è quella giusta e serve continuità perché il Lazio torni
a essere una regione “normale””.

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune