Immigrazione, Frontini: “Noi non ci guadagniamo. Il Prefetto abbia buon senso”

Immigrazione, Frontini: “Noi non ci guadagniamo. Il Prefetto abbia buon senso”

Homepage - Chiara Frontini e Viterbo2020 rispondono così all’ironia sul web scatenatasi dai fotomontaggi condivisi anche da esponenti di Arci, facendo riferimento ai progetti Sprar e all’accoglienza dei migranti prefettizi, che Arci Solidarietà gestisce in città durante una conferenza stampa convocata proprio sotto al manifesto stesso, tra l’altro imbrattato questa notte da ignoti con la scritta "schifosi"

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“Noi non ci guadagniamo e il Prefetto abbia buonsenso”. Chiara Frontini e Viterbo2020 rispondono così all’ironia sul web scatenatasi dai fotomontaggi del manifesto affisso nei giorni scorsi e condivisi anche da esponenti di Arci, facendo riferimento ai progetti Sprar e all’accoglienza dei migranti prefettizi, che Arci Solidarietà gestisce in città durante una conferenza stampa convocata proprio sotto al manifesto stesso, tra l’altro imbrattato questa notte da ignoti con la scritta “schifosi”. “Non ci guadagniamo – ha commentato Chiara Frontini – noi non ci guadagniamo economicamente”. C’è chi fa notare che il guadagno della campagna sia in termini elettorali, ma il problema è comunque quello economico perché “non è etico”. Il business secondo Viterbo2020 è a tutti livello. “C’è un grosso business sull’immigrazione – ha aggiunto – come ad esempio alla Fiera per la quale nessuno dalla Prefettura ci ha risposto sui fondi spesi”.

Quanto al “basta” all’immigrazione incontrollata. “Quando era controllata come fino pochi anni fa, quando c’erano solo gli Sprar – Frontini – non se ne accorgeva nessuno, ora non è così e c’è un problema di vivibilità”. Frontini fa poi l’analisi logica del manifesto spiegando i due messaggi “prima i viterbesi” e il “più servizi ai cittadini”, chiaramente correlati: “Priorità nei servizi a chi è da più anni residente, questa è la nostra proposta”.

Oltre a chiedere al sindaco Leonardo Michelini di fare la voce grossa, però, non emergono nuove proposte legate alla politica locale. Il rispetto invocato del 2,5‰ migranti per residente è in fatti un numero che si scontra con la realtà dei fatti e sul quale i poteri del Comune sono pochi. “Chiediamo che il Sindaco, se scavalcato, batta i pugni sul tavolo del Prefetto – ancora Chiara Frontini – e che prenda pubblicamente una posizione netta anche forzando i rapporti istituzionali”.

Oltre alle prese di posizione, ammette però la stessa Frontini, il Sindaco può fare poco. “Sta al buon senso della Prefettura perché avere cattivi rapporti tra Prefettura e Comune non serve nemmeno al Prefetto. Il vecchio rappresentante del Governo non è stato collaborativo, quello nuovo invece non ci ha ancora dato l’occasione di confrontarci. Auspico – sempre Frontini – un cambio di passo”.

 

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