Allergie da polline: l’Atlante dell’Orto Botanico di Viterbo

Allergie da polline: l’Atlante dell’Orto Botanico di Viterbo

Homepage - La pollinosi, o allergia da polline, è una delle più comuni patologie allergeniche che si manifestano annualmente, soprattutto all'affermarsi della stagione primaverile. Ad oggi, si stima che sia circa il 10-20% della popolazione italiana a esserne affetta, in relazione alle regioni considerate, mentre la percentuale si attesta intorno al 30-40% in Europa.

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di Sara Morelli

 

La pollinosi, o allergia da polline, è una delle più comuni patologie allergeniche che si manifestano annualmente, soprattutto all’affermarsi della stagione primaverile.

Ad oggi, si stima che sia circa il 10-20% della popolazione italiana a esserne affetta, in relazione alle regioni considerate, mentre la percentuale si attesta intorno al 30-40% in Europa.

Negli ultimi decenni, però, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha verificato un aumento dei casi di pollinosi, conducendo alla formulazione di differenti ipotesi riguardo alle ragioni. Tra di esse, l’incremento dell’inquinamento atmosferico si ritiene renda le mucose più suscettibili all’azione degli allergeni, mentre i repentini cambiamenti climatici accentuerebbero la produzione di pollini da parte delle piante, comprese quelle con polline allergenico, sempre più diffuse nei centri urbani.

Proprio con l’intenzione di informare riguardo alla pollinosi e ad alcune delle principali specie di piante allergeniche è stato redatto l’”Atlante dei principali pollini allergenici dell’Alto Lazio Tirrenico” ad opera dell’Orto Botanico “A. Rambelli” di Viterbo, sotto la coordinazione di alcuni illustri esponenti dell’Ateneo della Tuscia: la Prof.ssa Anna Scoppola e il Prof. Antonio Tiezzi, la Dott.ssa Monica Fonck, la Dott.ssa  Annarita Taddei, la Dott.ssa Gabriella Gambellini ed il Dott. François Salomone.

L’area geografica presa in considerazione per lo studio, così come suggerisce il titolo, interessa i comuni di Civitavecchia, Tolfa, Allumiere e Tarquinia. La zona è stata innanzitutto descritta con precisione dal punto di vista geomorfologico e climatico, per poi fornire un quadro delle specie di piante più diffusi nei principali “centri verdi pubblici” di ogni comune, tra cui il Parco della Resistenza di Civitavecchia, il Giardino della Villa Comunale di Tolfa, il Parco Comunale di Allumiere e il Parco Sergio Guerri a Tarquinia.

L’analisi è stata ampliata tramite la descrizione del verde urbano nel suo complesso, di quello peri-urbano caratterizzato essenzialmente da aree agricole, così come delle zone più interne che presentano un’alternanza di prati e pascoli e aree boschive, e infine, dell’area litoranea insieme all’alveo del fiume Mignone. Parte del volume è poi dedicata alla biologia riproduttiva delle piante e ad interessanti approfondimenti clinici dell’allergia da polline. Mentre a seguire si trovano redatte, con particolare accuratezza, le tavole illustrative delle principali specie allergeniche del territorio, informative anche sul potere allergenico, sulla morfologia del polline e sul tipo di impollinazione, e arricchite da immagini di granuli pollinici effettuate al microscopio ottico e al microscopio elettronico a scansione.

È anche presente un’attenta riflessione sulla progettazione e la gestione del verde urbano, che suggerisce: una riduzione dell’utilizzo di piante esotiche, spesso ad elevato potere allergenico; una maggiore diversificazione della scelta delle specie, allo scopo di evitare un’eccessiva concentrazione di piante allergeniche in aree ristrette, situazione che incentiva il verificarsi sia dei disturbi allergici che della loro gravità; sarebbe, inoltre, opportuno preferire alberi ad impollinazione entomofila piuttosto che anemofila, determinanti nel ridurre la quantità di polline presente nell’aria.

A terminare lo studio, è stata stilata una lista di alcune delle specie ornamentali più diffuse a scarso potere allergico, se non nullo, con l’auspicio che le amministrazioni possano accogliere il valore di tali indicazioni, promuovendo la salute dei cittadini oltre a sostenere i benefici naturalistico-paesaggistici del territorio urbano.

Foto Fisioterapy Center

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