T-urbe#10 > Di corsa

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Blog - Esci di casa per andare a correre. Sei nel limbo che separa l’accidia casalinga dall’ossigeno nei muscoli e ti rendi conto che non sai dove caspita andare a fare jogging. Un’app mi suggerisce i posti più frequentati a Viterbo.

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gymTi svegli una mattina e ti senti energica. Una mattina in cui non basta bere la spremuta, aprire le finestre, fare stretching e mangiare il muesli per sentirti a posto con la tua coscienza. Una mattina in cui ti senti talmente attiva che vuoi andare a correre.

E allora ti vesti di tutto punto (cercando di limare la tua tendenza a indossare colori fluo anni ’80 che manco Witney Huston nelle sue peggiori perfomance), metti le scarpe da ginnastica, ti chiudi la porta alle spalle ed esci in strada. Ed è lì, nel limbo che separa l’accidia casalinga dall’ossigeno nei muscoli, che ti rendi conto che non sai dove caspita andare a correre.

Non ci sono piste ciclabili degne di questo nome (ce ne sono, ma devi arrivarci in macchina, e allora meglio la cyclette dentro casa), le strade sono cariche dei fumi di scarico delle automobili e i marciapiedi mettono a repentaglio i tendini delle caviglie per via delle buche e degli avvallamenti.

Quindi lasci perdere, rientri in casa, ti accasci sulla sedia di fronte alla scrivania e scopri che Strava, una delle più grandi società al mondo che ha realizzato app per tenere traccia dei propri percorsi a piedi e in bicicletta, ha pubblicato on line un resoconto dei tragitti registrati dai suoi utenti. Una mappa, quindi, con disegnati circa 77,7 milioni di corse in bicicletta e 19,7 milioni di corse a piedi.

Dunque sono state cartografate tutte le città che contano utenti registrati e così sono andata subito a cercare Roma: a prima vista la capitale sembra avere una buona copertura di strade e percorsi ciclopedonali. Poi, guardando meglio, mi sono accorta che non tutte le linee colorate corrispondono a veri e propri percorsi: il tridente sistino, via della Conciliazione, corso Vittorio e il muro torto non mi sembrano ottime strade per correre. Non ci ho mai visto nessuno fare jogging, ma magari qualche amante del polmone grigio da smog ci sarà pure (un tizio che ha scelto uno di questi come percorso preferito e l’ha mappato 100 volte, in modo da finire nella mappa di Strava).

Poi sono andata a vedere Viterbo. Santa Barbara, Poggino e strada Bagni pare vadano per la maggiore tra i runners urbani. Le mura non sono molto frequentate, fatta eccezione per il tratto di valle Faul e di Porta Fiorentina. Viale Capocci non è mappato, eppure io ci vedo parecchia gente correre (impavidi che correte anche in salita: a voi tutta la mia stima).

A Viterbo il rapporto tra metri di piste ciclopedonali e numero di abitanti è davvero ridicolo: 0,34 metri ogni 100 abitanti. Non sarà immediato raggiungere il livello di altre città più attrezzate (Reggio Emilia, per esempio, raggiunge i 38 metri ogni 100 abitanti), sono necessari interventi diffusi su tutto il territorio comunale. Interventi a costo ridotto, che variano dai 30 euro al metro per la realizzazione di una pista bi-direzionale su un solo lato della strada, ai circa 100 euro per l’installazione di una pista monodirezionale su ambo i lati della strada. Costi bassi che potrebbero tuttavia essere abbattuti semplicemente riducendo la larghezza della carreggiata, spostando la sosta laterale di circa un metro e mezzo e lasciando tra marciapiede e area di sosta un’intercapedine ciclabile.

Quante complicazioni, da domani vado in cyclette.

Foto Fisioterapy Center

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