Vita da disabile, Pepponi: “Abbiamo tanti progetti a costo zero, vorremmo essere ascoltati”

Vita da disabile, Pepponi: “Abbiamo tanti progetti a costo zero, vorremmo essere ascoltati”

Primo Piano - Alessandro Pepponi, vice presidente dell’associazione Vita Autonoma che da qualche mese ha avviato un confronto con il Comune di Viterbo ottenendo poco più di niente.

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La vita da disabile non è semplice, ma una amministrazione attenta potrebbe fare molto per alleviare alcune difficoltà. Ne è convinto Alessandro Pepponi, vice presidente dell’associazione Vita Autonoma che da qualche mese ha avviato un confronto con il Comune di Viterbo ottenendo poco più di niente. Un incontro infruttuoso con l’assessore alle politiche sociali Alessandra Troncarelli, un tentativo di approccio fallito con Giacomo Barelli e con le attività produttive. In sostanza una grande indifferenza. “Mi sono rivolto all’Amministrazione – spiega Pepponi – per cercare di far capire cosa poter fare per rendere Viterbo più accessibile. È questo lo spirito con cui sono andato a incontrare a maggio scorso l’assessore Alessandra Troncarelli, ma a quell’incontro dovevano aggiungersene altri, ma non ho più sentito nessuno”.

Pepponi sa che Vita Autonoma, così come sta tentando di tutelare gli interessi dei 25 disabili usciti da Villa Immacolata che stanno combattendo di ri-ottenere l’assegno che gli è stato cancellato a maggio, può fare tanto per la quotidianità di chi ha disabilità motorie. Un tema che non è cool, ma del quale l’amministrazione dovrebbe interessarsi con più convinzione. “Abbiamo parlato di molti argomenti – aggiunge Pepponi -. C’è il tema delle barriere architettoniche, l’accessibilità ai negozi del centro storico, la situazione dei parcheggi, i bus accessibili, la piscina comunale. I temi sono tanti. Ci sta a cuore anche la possibilità di diventare un punto di riferimento per l’amministrazione in materia di disabilità fisiche”. Ma dopo l’incontro di maggio, il silenzio.

Le associazioni di questo genere infatti hanno una grande esperienza. Gli associati vengono da una vita fatta di difficoltà. Avere qualcuno che possa avvicinare e suggerire come affrontare una disabilità sopraggiunta, magari dopo un incidente come è successo ad Alessandro Pepponi, è fondamentale per superare uno dei momenti più brutti che una persona possa vivere. “Ci sono persone – ancora Pepponi – che possono mettere a disposizione le proprie esperienze e le proprie conoscenze. Non solo dal punto di vista dell’assistenza sociale, ma anche architetti che possono suggerire come modificare gli appartamenti per renderli accessibili e fruibili dai disabili motori”.

Per la città Vita Autonoma ha dei progetti che potrebbero rendere Viterbo sia più accessibile che un punto di riferimento per il turismo dei disabili. Alcuni di questi sono a costo zero, altri avrebbero bisogno di attenzione e di ricerca di fondi, magari in Regione o in Europa. Quel che manca ad oggi è però la volontà politica di cercare di realizzare qualcosa per questo mondo. Con La Fune proveremo a raccontare, per capitoli, le idee in campo.

 

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