L’alfabeto de La Fune – dai bambini viterbesi a Pier Paolo Pasolini

L’alfabeto de La Fune – dai bambini viterbesi a Pier Paolo Pasolini

Homepage - ALFABETO - Cinque lettere per raccontare i fatti principali della settimana. Purtroppo terribilmente segnata dai lutti.

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A

come “Allegrini Laura”. E’ lei la candidata a sindaco di Fratelli d’Italia. Non è detto che poi la cosa andrà in porto, perché la coalizione di centrodestra con ogni probabilità andrà a cercare una sintesi, ma al momento sta facendo sentire la propria presenza in campagna elettorale. Battendo subito su un tema di sostanza: il destino della sede viterbese della Banca d’Italia. 

B

b di “bambini”. Questa settimana abbiamo voluto sottolineare un fatto che sta sotto gli occhi di tutti: “Viterbo non è una città per bambini”. Lo stato in cui versa l’area giochi di via Carlo Cattaneo racconta molto, soprattutto accende i riflettori sulla cosa più grave: l’indifferenza e l’incapacità di capire che ci sia un problema. Che bambini piccoli possano giocare su scivoli spaccati e con altalene non sicure la dice lunga. Speriamo che il commissario prefettizio Antonella Scolamiero, a cui abbiamo rivolto un appello, intervenga. 

F

come “Federico Fabbio”. Un leone, con una vita dannatamente troppo breve: 29 anni. Il ragazzo aveva una grave malattia da un anno ma si è laureato in scienze motorie qualche mese fa e sempre qualche mese fa era tornato sui campi di pallavolo. Quanto accaduto è profondamente ingiusto, tutta Viterbo ti piange. 

come “Pier Paolo Pasolini”. Sono cento anni dalla nascita in questo 2022 ed è l’occasione per ricordare un grande intellettuale del Novecento molto vicino alla Tuscia. Non a casa a Chia c’è la torre di Pasolini e subito sotto lo straordinario fiume dove venne battezzato il Cristo del Valngelo Secondo Matteo. Per non dimenticare Tuscania in Uccellacci e Uccellini.

U

di “Uggeri Gianni”. Se ne è andato questa settimana un giornalista viterbese, nel senso che su questo territorio ha operato molto. E’ andato via in silenzio, come era suo stile. Uomo di una mitezza straordinaria e grande osservatore. Che la terra ti sia lieve. 

 

 

 

 

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