Viterbo ingrata, i burocrati contano più dei facchini

Viterbo ingrata, i burocrati contano più dei facchini

Editoriali - Il consiglio di ieri sera è stato quello che è stato. Luogo di discussione, di divisione, di tensione. Anche le scelte sono state quelle che sono state. L'esclusione del Sodalizio dalla commissione però è qualcosa di più di una scelta, è uno strappo con la città (o almeno gran parte di questa).

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santarosaSodalizio dei facchini fuori dalla commissione che deciderà la prossima Macchina di Santa Rosa. L’assurdo si ripete. Prima l’amministrazione Marini, poi l’amministrazione Michelini.

Uno schiaffo in faccia al Sodalizio che non ci piace affatto e non piace a tanti viterbesi. Una roba incredibile, che ci intristisce e fa male alla città. Il Sodalizio è la cosa più vicina alla Macchina, il motore del trasporto e il cuore della tradizione. Sicuramente più degli inquilini di Palazzo dei Priori, rappresentanti a tempo di Viterbo e chiamati ad amministrare al meglio fino a quando le faide di partito o le scadenze naturali non mettono fine all’esperienza.

Il Sodalizio è “per sempre”. Un’idea importante, figlia di un padre come Nello Celestini e altri grandi viterbesi, alcuni dei quali scomparsi, a cui questa città spesso ha dato troppo poco. Sicuramente poco se paragonato a certi politici.

Un plauso va fatto alla consigliera di Viva Viterbo Maria Rita De Alexandris che aveva dato il giusto spunto ai suoi della maggioranza, spingendo sull’opportunità di inserire un rappresentante dei facchini nella commissione.

Tanta tristezza per la scelta fatta. Chiedendo a 10 viterbesi se sarebbe giusto avere il Sodalizio in commissione, siamo pronti a scommettere che 9 risponderebbero sì. A volte la democrazia assembleare diventa dispotismo della maggioranza. Ma se chi amministra non ha nelle proprie scelte lo spirito della città è destinato a fare poca strada.

Non siamo tutti d’un sentimento, da ieri sera.

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