Un Natale viterbese di pace o “da forconi”?

Un Natale viterbese di pace o “da forconi”?

Editoriali -

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In chiaro subito una cosa: in cultura e interventi (manifestazioni, mostre, istallazioni artistiche) capaci di rendere attrattiva la città bisogna investire. Bisogna farlo a maggior ragione, con intelligenza, in un periodo di crisi. Anche mettendo mano al fondo di riserva? Se questo è consentito dalla legge sì.

Il problema sul Natale viterbese 2013 non è nella cifra: circa 140mila euro. Andavano anzi trovati più soldi e “apparecchiata” sul tavolo dell’offerta turistica una città da leccarsi i baffi. Non tanto per far venire a Viterbo gente da Zurigo o Tokyo, quelle sono cazzate sparate dagli ultra provinciali che non hanno mai portato il naso fuori dalle mura e non si rendono conto di quello che dicono. Turismo di prossimità, questo deve essere l’obiettivo. Convincere i romani, anche quelli della Roma Nord e basta andrebbe bene, a venire a Viterbo. Convincere i Toscani e gli Umbri a dormire una notte o magari due, con tanto di bagni termali, dalle nostre parti. Ma anche la gente della provincia nostra potrebbe andare bene. Tanti non vengono veramente mai a Viterbo e non lo percepiscono come un luogo dove trovare svago e cultura di qualità.

Fare eventi dovrebbe funzionare ad attivare tutto questo, oltre che a dare qualche soddisfazione ai viterbesi che pure ne hanno diritto. Il problema grosso è comunicare. Il problema di questi 140 mila euro è: comprendono o no una comunicazione adeguata? Sono integrati da un ulteriore fondo per la comunicazione? Arriviamo a far sapere nella Roma Nord del Festival delle Luci e di Del Piombo? Ci arriviamo nel Ternano e nel Perugino? E nel Grossetano? E a Villa San Giovanni in Tuscia lo sanno che facciamo questa roba? E a Zepponami? A Bagnaia lo sanno? A Santa Barbara lo sanno? In via Mazzini lo sanno? Dove siamo arrivati con la comunicazione per questo Natale? Se l’amministrazione Michelini è in grado di rispondere positivamente allora sono stati bravi, bene e andate avanti così. Se questo non è stato fatto allora abbiamo buttato nel water 140mila euro. Un po’ come a Ferento, o qualcuno ha il coraggio di raccontare una storia diversa? Al teatro c’era gente certo ma che indotto ha portato quella cattedrale nel deserto?

Dipenderà da questioni tecniche e dai numeri il giudizio sull’azione intrapresa. Dipenderà da questo un Natale in città di pace e di benessere o un Natale “da forconi”.

 

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