Riflettori sul Lago di Bolsena – La sassata dei 5 Stelle smuoverà i sindaci?

Riflettori sul Lago di Bolsena – La sassata dei 5 Stelle smuoverà i sindaci?

Editoriali - Riuscirà l'interrogazione presentata al ministro dal deputato viterbese Massimiliano Bernini a rompere il sonno che attanaglia gli amministratori della Tuscia sui problemi arsenico e lago di Bolsena?

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lago di bolsenaLa Tuscia e i suoi problemi sembrano troppo spesso non esistere. Questo è stato troppe volte un territorio di occasioni perse, di servitù (energetiche e di altro tipo) da pagare, di risorse importanti abbandonate a se stesse. Tra le tante risorse c’è sicuramente il lago di Bolsena, mai veramente tutelato. Nonostante dal 2000 sia diventato sito d’interesse europeo.

La sua natura vulnerabile, imporrebbe a chi amministra il territorio una certa tutela. Ma nonostante questo obbligo morale, e a oggi anche comunitario (pena sanzioni Ue, di cui, qualora arrivassero, dovrebbe farsi carico l’Italia intera) sembra quasi che non esista alcun problema. Un po’ come per la vicenda arsenico, dove rimaniamo uno dei pochi territori del Paese dove i sindaci continuano a mandare acqua all’arsenico nei rubinetti. E’ così che l’interrogazione del deputato Cinque Stelle Massimiliano Bernini, presentata al ministro dell’Ambiente, ha i contorni della sassata nello stagno. 

Uno stagno fatto di silenzi, di attese inutili e dannose, di amministratori che hanno preferito per troppo tempo ignorare i problemi. Dell’arsenico e del rischio inquinamento del lago di Bolsena. Su quest’ultimo c’è un mondo da scrivere. La situazione è piuttosto imbarazzante, basta pensare alla situazione del COBALB. La società di gestione dell’anello di depurazione delle acque fognarie, che vanno al lago, non naviga certo in una buona situazione. Questo si ripercuote sul modo in cui funziona l’anello di depurazione e sul triste fenomeno degli sversamenti di liquami & Co nel lago.

L’interrogazione al ministro ci auguriamo possa essere un modo per rompere i silenzi e gli indugi. L’augurio è che gli amministratori dei vari comuni del lago e anche il sindaco di Viterbo affrontino con energia la questione. Ne va della tutela di un bacino lacustre unico, patrimonio d’Europa, e della possibilità di risolvere veramente il problema arsenico. Non con il palliativo dei dearsenificatori. Riusciranno anche le altre forze politiche a capire l’importanza del tema, sapranno mobilitarsi?

 

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