Coppie di fatto, Quintarelli (Pd): “mi sono battuto per il registro proprio perché cattolico”

Coppie di fatto, Quintarelli (Pd): “mi sono battuto per il registro proprio perché cattolico”

Politica - L'intervento del consigliere del Pd Mario Quintarelli che rivendica la paternità del Registro per le coppie di fatto proposto "proprio perché sono cattolico". Poi rilancia su un altro tema spinoso da affrontare: "ci sono tanti mariti separati che per dare il mantenimento a moglie e figli sono costretti a mangiare alla Caritas"

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“Mi sono battuto per il registro delle coppie di fatto proprio perché sono cattolico. Comunque sono contento, ma qualcuno poteva ricordarsi di ringraziarmi”. Alla faccia delle liste di proscrizione il consigliere del Partito Democratico Mario Quintarelli rivendica la paternità sul documento e sulla scelta di manifestare il suo malcontento direttamente al primo cittadino “che però non ha risposto alla mia precisazione. Il rapporto con il sindaco Michelini – aggiunge Quintarelli – vive degli alti e dei bassi, ma è normale: se fosse tutto liscio ci sarebbe una politica piatta. Gli screzi invece chiariscono le rispettive posizioni in maggioranza”.

 

L’importanza del Registro

“La mozione comunque è fondamentale perché investe una fascia sociale non indifferente e affronta un problema sta affrontando lo stesso Papa con un punto di vista positivo”.

 

I rapporti con i movimenti cattolici viterbesi

“Amici del Movimento per la Vita e di altre associazioni cattoliche mi hanno telefonato manifestando meraviglia per la mia battaglia ‘visto che sono cattolico’. Io ho risposto che proprio perché lo sono non ho potuto non affrontare un problema di carattere sociale non indifferente come questo. I problemi o li affronti o li abbandoni. Io ho scelto di affrontarlo accettandone le conseguenze”. Il consigliere democratico poi spiega di essere cattolico “felicemente sposato da 34 anni e con 2 figli”.

 

Le liste di proscrizione

“Le liste sono una baggianata, basta prendere l’atto deliberativo in albo pretorio e si avrebbero avuti i nomi. Non hanno scoperto nulla”. Quintarlelli non vive come una minaccia i comunicati del Sì alla famiglia. “Ci diranno che non ci fanno votare? Io non li ho mai presi i voti da loro e poi non mi interessa battermi per i voti io sono concreto: se c’è un problema va affrontato”.

 

L’obiettivo finale

“Anche Soriano Nel Cimino e Tarquinia hanno il registro. Se lo facessero in tutta Italia magari il parlamento legifererebbe su questa materia. Intanto però può servire a qualcosa: ad esempio il comune di Civitavecchia ha stipulato una convenzione per concedere l’assistenza in ospedale alle coppie di fatto. Senza questo registro l’Asl non avrebbe potuto autorizzare che un convivente potesse assistere il proprio compagno in ospedale e questo è solamente un aspetto”.

 

Il rischio

Se ci saranno pochi iscritti? “Se ce ne saranno pochi non significherà nulla. Si registrerà chi li ritiene opportuno.

 

La nuova battaglia

“In questi giorni ho sollevato anche un altro problema: quello dei mariti separati che per dare il mantenimento a moglie e figli sono costretto a mangiare alla Caritas perché non riescono a sbarcare il lunario”.

 

 

 

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