Provincia, Meroi pronto a gettare la spugna

Provincia, Meroi pronto a gettare la spugna

Politica - La Provincia di Viterbo a rischio commissariamento. Tutto è nelle mani del presidente Marcello Meroi che si è dichiarato stanco delle continue tensioni e prove di forza tra i gruppi della sua maggioranza. Entro lunedì annunciata la decisione sulle sue dimissioni.

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La Provincia di Viterbo rischia di chiudere i battenti prima del previsto. Il presidente Marcello Meroi ha annunciato di sciogliere le riserve sulle sue dimissioni entro questo lunedì. Se optasse per gettare la spugna a Palazzo Gentili arriverebbe il commissario e la guida politica dell’ente sarebbe persa anzi tempo. Un vero peccato se si considera che per effetto delle decisioni prese dal governo centrale proprio Viterbo da aprile rimarrebbe l’unica provincia non commissariata del Lazio, con tutta una serie di possibili vantaggi rispetto alle altre sui contributi regionali.

Meroi è stanco di fare “il sacco” dove gli uomini della sua maggioranza scaricano, un giorno sì e l’altro pure, le proprie tensioni. Lo scorso 30 dicembre, a poche ore dalla fine del 2013, ha presentato ai suoi una road map delle cose da fare. Ma i problemi veri non sembrano derivare tanto dai temi reali ma da questioni di poltrone. A innescare l’ennesima scossa tellurica a via Saffi la volontà espressa dal Nuovo Centro Destra (gruppo nel quale al momento risultano confluiti tutti i consiglieri eletti nelle file del Pdl) di ridurre i costi della politica. Carta che una volta giocata sul tavolo di fatto va a ridisegnare la giunta dove attualmente c’è un evidente squilibrio tra numero di assessori dei diversi gruppi politici e corrispondenti consiglieri.

Di queste ultime ore la mina sulle riunioni delle commissioni. Troppe e, secondo i bene informati, non sempre produttive. Qualcuno si è chiesto: il fine ultimo è fare le cose per il territorio o permettere ai partecipanti di monetizzare il gettone di presenza?

Il livello sta diventando in sostanza sempre più basso e lo stesso Meroi da tempo si va dichiarando “schifato da questa politica”. Il 56enne viterbese che ha ricoperto praticamente tutti gli incarichi possibili: sindaco, presidente della Provincia e parlamentare; sta meditando sul da farsi. Magari starà cercando risposte nel silenzio del suo ufficio, perdendosi con lo sguardo sulle stampe raffiguranti il poeta Ezra Pound. L’aut aut calato sul palazzo parla chiaro alla sua maggioranza: o si adopera il buon senso o si va tutti a casa.

Meroi potrebbe veramente rassegnare le dimissioni, avendo poi una finestra temporale prima della ratifica delle stesse che gli permetterebbe un ripensamento in caso di ravvedimento dei suoi.

Il dato che emerge è la crisi profonda del centrodestra viterbese che dopo gli anni d’oro del berlusconismo “piglia tutto”, capace di trasformare in campioni della politica anche “brocchi” incredibili, ha iniziato una guerra intestina destinata a produrre solo sfaceli e a mostrare il volto più terribile della politica stessa: quello delle poltrone e delle commissioni per i gettoni di presenza a fronte di un impatto bassissimo sul territorio.

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