Partecipate, maggioranza nel pallone. “Imbarazzi” su interporto, divergenze su farmacia

Partecipate, maggioranza nel pallone. “Imbarazzi” su interporto, divergenze su farmacia

Politica - Che ne sarà delle partecipate viterbesi? Dopo la giornata di ieri è emersa una cosa: neanche la maggioranza ha le idee chiare.

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commissioneLa maggioranza sbanda sulle società partecipate. Un pomeriggio intenso quello di ieri, che ha visto alle 18 l’approvazione della proposta di deliberazione presentata in seconda commissione dall’assessore al Bilancio Luisa Ciambella e il naufragio dello stesso documento in quinta commissione. Il tutto nel giro di un’ora.

Alle 18 circa gli uomini dell’amministrazione di Leonardo Michelini votano compatti il documento, con il no altrettanto compatto dell’opposizione. Subito dopo si riunisce la quinta, che vede la presenza del sindaco. I pezzi della maggioranza presenti in questo secondo palcoscenico hanno idee diverse e quando il primo cittadino capisce che non avrebbero votato per l’approvazione taglia la testa al toro: “Non votiamo, presentiamo un maxiemendamento alla proposta votata in seconda commissione al momento della discussione in consiglio comunale”.

Discussione in calendario per questo giovedì pomeriggio. Le idee dei governanti della città non sono chiare. La proposta di deliberazione di fatto sentenzia la vendita della farmacia Francigena de La Quercia e la messa sul mercato del ramo tecnologico (gestione impianti di riscaldamento) della stessa partecipata. Ma c’è un altro punto particolarmente delicato sull’interporto di Orte.

Il documento approvato in seconda dà mandato a Michelini di porre un aut-aut sulla presenza del Comune di Viterbo nella struttura logistica. O si riconduce la partecipazione all’interno di una diversa soluzione gestionale o si esce dalla stessa. La diversa soluzione gestionale consisterebbe nell’affidare, con gara europea, a un soggetto privato esterno la gestione dei servizi interportuali, dietro pagamento di un canone di concessione alla società Interporto Centro Italia spa. Di fatto andando a eliminare l’attuale soggetto gestore, individuato con convenzione 40ennale in Gestione Interporto srl.

Un bivio che la proposta di deliberazione intende porre perché le norme vigenti in materia di partecipate sembrerebbe impedire una permanenza del Comune nello stato attuale. Il valore nominale delle quote (9,6%) in mano al Comune di Viterbo ammonta a circa 116 euro.

In seconda commissione si è assistito a un duro scontro proprio su queste decisioni sull’interporto, con un ripetere continuamente un paio di parole: “Corte dei Conti”. Il vicesindaco Luisa Ciambella ha più volte utilizzato l’espressione “imbarazzo” nel rimanere all’interno di Interporto con la situazione attuale. Dall’opposizione, ma anche Maurizio Tofani, hanno replicato: “Se c’è un imbarazzo, portate tutto in Procura”.

In quinta commissione le prospettive sono state ribaltate e da quello che si è appreso una parte della stessa maggioranza sarebbe persino contraria alla vendita della farmacia Francigena. Giovedì tutti i misteri saranno svelati, forse.

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