Oltre la ‘Viterbo Spoon River’ c’è di più

Oltre la ‘Viterbo Spoon River’ c’è di più

Editoriali - Il centro storico è messo male ma nell'aria ci sono storie, idee e intuizioni che possono invertire la tendenza. Recentemente abbiamo avuto le prime avvisaglie di un cambio di prospettive. Bisogna attaccarsi a queste per uscire dalla palude.

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corsA pochi giorni dal lancio de La Fune abbiamo deciso di fissare l’attenzione dei lettori sulla moria dei negozi del centro. Così nasce ‘Viterbo Spoon River’, una serie di puntate per documentare (con annesse fotografie) l’epidemia in atto. E’ stato un viaggio nelle viscere della crisi economica, che ci ha permesso di toccare un nervo scoperto.

Quella serie di articoli hanno determinato diverse reazioni. Molti hanno apprezzato, perché capito la nostra intenzione di evidenziare in maniera forte un problema che va ben oltre la saracinesca tirata giù. Un problema che si frantuma in mille altri, fatto di gente rimasta senza lavoro e in alcuni casi anche con i debiti. Altri si sono arrabbiati, considerando questo spazio una sorta di “uccellaccio del malaugurio”. Tanti però hanno letto e parlato di ‘Viterbo Spoon River’.

> Leggi Viterbo Spoon River 

I riflettori sul centro storico della città sono ben accesi. Il tema è di stretta attualità e tra le prime righe anche dell’agenda politica di palazzo dei Priori. In questi giorni stiamo ricevendo delle email e messaggi dove diversi lettori ci invitano ad andare oltre alla Viterbo della crisi, oltre al centro storico delle saracinesche chiuse. Ci chiedono di raccontare storie di positività, di idee che aprono nuove interessanti sfide. Tutto questo sarà oggetto di un nostro interesse nei prossimi giorni ma la cosa che vogliamo segnalare ora, con questo editoriale, è che questa città ha al suo interno energie positive. Come le energie di quei lettori che ci chiedono di andare oltre ‘Viterbo Spoon River’ e che iniziano a contattarci per raccontarci cosa si sono inventati per rilanciare le proprie attività.

Non a caso domenica mattina abbiamo voluto aprire con una notizia positiva per il centro storico. Due fratelli imprenditori che hanno deciso di rilanciare le proprie attività commerciali. Come? Lavorando sulla comunicazione e su iniziative capaci di incuriosire i clienti o potenziali tali. La crisi impone questo cambio di prospettive. I negozi non sono semplicemente luoghi dove si vendono prodotti standardizzati ma realtà esperienziali, capaci di personalizzare, di fare community. Per dare e avere un futuro dentro le mura bisogna iniziare a impratichirsi con la nuova realtà che stiamo vivendo.

 

 

 

 

Foto Fisioterapy Center

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