Meroi: “Cercare fondi europei per reimpiegare i 38 lavoratori ex Esattorie”

Meroi: “Cercare fondi europei per reimpiegare i 38 lavoratori ex Esattorie”

Politica - Marcello Meroi lancia un'idea per cercare di recuperare il futuro lavorativo degli ex Esattorie. 38 persone che da mesi non hanno più neanche il sostegno degli ammortizzatori sociali.

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Marcello Meroi interviene sulla vicenda sugli ex lavoratori di Esattorie spa.

 

“Serve un progetto che, nell’ottica di esercitare un fondamentale servizio, funga da ammortizzatore sociale e consenta di reimpiegare i 38 lavoratori di Esattorie spa, in attesa che si giunga a soluzioni definitive. Progetto che potrebbe essere finanziato accedendo alle risorse del Fondo Sociale Europeo”.

 

E’ la proposta che il presidente Marcello Meroi ha ribadito questa mattina nell’ambito del tavolo di concertazione riunito dal Prefetto Antonella Scolamiero presso il Palazzo del Governo alla presenza del sindaco e del vicesindaco del Comune di Viterbo, dei sindaci dei Comuni serviti da Esattorie spa, del rappresentante di Anci Lazio Francesco Chiurchiurlotto  e dei sindacati.

 

Al centro della discussione il futuro occupazionale dei 38 dipendenti della società di riscossione tributi, dall’estate scorsa in cassa integrazione con l’entrata in crisi dell’Azienda. Si è tornato a discutere circa la possibilità di costituire un consorzio di Comuni sotto il coordinamento di Anci Lazio che abbia competenza giuridica per affidare il servizio sul territorio, salvaguardando attraverso l’inclusione nei capitolati d’appalto di apposite clausole di salvaguardia, il riassorbimento del maggior numero possibile di lavoratori.

 

Un processo però che richiede tempi non relativamente brevi. Da qui quindi l’idea del progetto da finanziare con i fondi europei. “Si potrebbe pensare ad uno specifico progetto per le rilevazioni catastali sul territorio per far emergere le tante, troppe situazioni ancora sommerse – ha spiegato Meroi – ma deve essere chiaro a tutti come questa responsabilità non possa gravare unicamente sul Comune di Viterbo; serve l’impegno di tutti i Comuni o quanto meno di un numero consistente, altrimenti non si va da nessuna parte.

 

Oltre all’efficienza del servizio che è fondamentale, c’è da fare una chiara scelta politica rivolta alla tutela dei livelli occupazionali, pubblici e privati. Ci sono lavoratori di aziende interinali che svolgono servizi per la pubblica amministrazione e non possono essere considerati di serie B rispetto agli altri dipendenti. In Provincia ad esempio – tiene a ricordare il Presidente – ci sono lavoratori precari che dal 1999 lavoravano con contratti di somministrazione lavoro e le varie amministrazioni che si sono succedute negli anni, non ultima la nostra, non si sono mai sognate di considerarli meno meritevoli di attenzione rispetto a tutti gli altri. Dobbiamo entrate in questa ottica e adoperarci affinché tutti i 38 lavoratori, indipendentemente dai loro diversi percorsi professionali, trovino un’adeguata ricollocazione e possano svolgere nell’interesse della collettività un fondamentale servizio. In attesa che ciò avvenga – aggiunge Meroi – è indispensabile individuare soluzioni in grado di dare risposte ai cittadini ed alleviare il dramma che queste famiglie stanno vivendo”.

 

Meroi si è detto anche disponibile a fornire il supporto dell’Ufficio legale della Provincia per studiare la fattibilità giuridica delle varie proposte che da qui a breve potrebbero prospettarsi come risolutive.

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