La Fune vi chiede due cose

La Fune vi chiede due cose

Editoriali - Oggi puntiamo a sottolineare due delle notizie che abbiamo pubblicato. Questo perché ci farebbe piacere aver attivato delle reazioni al mondo che vi circonda, al di là dell'anestesia del tradiazionale bombardamento mediatico.

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LisNel casino della quotidianità e dell’informazione sul quotidiano, che spesso supera anche la realtà esasperandola per invogliare alla lettura, vi chiediamo di fermarvi un attimo e ascoltare due nostre richieste. Secondo canoni tradizionali dell’informazione sarebbero dovute finire in basso, quasi fuori dall’occhio del lettore. Ma non ci sembra che l’informazione tradizionale sia stata in grado di produrre grandi risultati, forse c’è bisogno anche qui di rivoluzionare. Di far passare, almeno ogni tanto, aria nuova.

Abbiamo quindi deciso di puntare l’editoriale di oggi su due notizie “diverse”. Una ci parla di un dramma mondiale: ebola. Lo fa con le parole di padre Maurizio Boa. L’altra di una manifestazione di civiltà, quella organizzata dai viterbesi dell’Ens.

Due mondi eccezionali in movimento. La prima richiesta che vi facciamo parte dalla notizia di padre Maurizio: se potete donate qualcosa all’organizzazione che ogni giorno si occupa dei bambini e delle donne e degli uomini della Sierra Leone. Abbiamo avuto la fortuna di conoscere, tanti anni fa ormai, padre Maurizio. E’ una persona capace di fare miracoli, dentro la gente. La sua forza, che avevo conosciuto da bambino, mi appare immutata e rinvigorita dalla lettura della sua lettera dall’Africa.

La seconda richiesta riguarda la manifestazione di domattina. Se potete andateci. Ho conosciuto l’importanza della Lis andando a presentare un libro presso la sede Ens del Pilastro. Dentro Andrea e Federica c’è in qualche modo quella forza che sta in padre Maurizio. C’è con loro la battaglia giusta per il riconoscimento di una lingua, attraverso cui passa il benessere e la felicità di tante persone.padre maurizio2

Se dovessimo convincere almeno uno di voi a fare questo, avendo agli altri permesso la lettura di un qualcosa fuori dai marci e triti schemi dell’informazione tradizionale, questo giornale avrebbe dimostrato ancora una volta di avere senso d’esistere.

Foto Fisioterapy Center

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