Ho partecipato a un’orgia, senza saperlo

Ho partecipato a un’orgia, senza saperlo

Editoriali - Numeri, numeri, numeri. Sì, un foglio excel, non cambierà il mondo. Lo so, ma da lì bisogna partire. Soprattutto quando si celebrano questi benedetti numeri, credendo di dar corpo al termine cultura

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Numeri, numeri, numeri. Sì, un foglio excel, non cambierà il mondo. Lo so, ma da lì bisogna partire. Soprattutto quando si celebrano questi benedetti numeri, credendo di dar corpo al termine cultura. Mi riferisco al dibattuto articolo di Roberto Pomi che questa mattina ha snocciolato giù qualche dato. Dopo aver preso in mano la calcolatrice ha fatto quello che dovrebbero fare tutti. Rendersi conto che, pochi o tanti poco ci importa, i numeri sono numeri. E che a un evento X di Caffeina ci sono state in media non più di 30\50 persone.

Non che questo mi scandalizzi o che mi faccia pensare che, visto che c’erano “solo” 30\50 persone, quella non sia cultura e che non abbia dignità di esistere. Potrei dirlo (che non è cultura), ma per altri motivi e non per il numero di presenti, ma questo è un altro discorso. Quelle “sole” 30\50 persone sono le stesse che però fanno parlare di sottocultura se portate da altri in altri eventi. E allora, la più grande vittoria sarebbe ora quella di abbandonare la logica dei numeri e applicare quella della qualità, che è l’unica che serve. Perché, usando una metafora poco elegante, ma efficace, che rubo a un amico, se faccio sesso in una stanza con una donna e sotto la finestra passano 1.000 persone, non ho mica fatto un’orgia..

 

 

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