Marini alla maggioranza: “collaboriamo”

Marini alla maggioranza: “collaboriamo”

Politica - Giulio Marini ci riprova e allunga la mano alla maggioranza nel momento di massima difficoltà: quello in cui il Pd e gli alleati si scannano per l'elezione del presidente del Consiglio comunale.

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Giulio Marini ci riprova e allunga la mano alla maggioranza nel momento di massima difficoltà: quello in cui il Pd e gli alleati si scannano per l’elezione del presidente del Consiglio comunale. “Quando mi dicono che era meglio quando era peggio mi arrabbio come una bestia. Così per il bene della città propongo un processo di garanzia”.

Il consigliere di Forza Italia ed ex sindaco prova così ad allacciare il dialogo con la maggioranza per arrivare a una convergenza che parta dall’individuazione del presidente del Consiglio e che finisca sui temi di maggior impatto sullo sviluppo della città. “La mia – spiega a Sbottonati – è una proposta che può avere una prospettiva. Dico di vedere non solo il presidente del Consiglio, ma anche che cosa possiamo realizzare e in che cosa possiamo collaborare. L’elezione del presidente è un momento in cui si sarebbe potuto coinvolgere anche l’opposizione e abbattere qualche steccato tra di noi. Purtroppo però non ci sono segnali di apertura e noi aspettiamo la mossa della maggioranza”.

La collaborazione, l’ex sindaco, racconta poi di averla cercata anche negli anni del suo mandato alla guida della città. “Le cose non andarono bene perché la convergenza si è arenata per la diffidenza reciproca”. Un precedente che però non scoraggia Marini. “Fossi in Michelini ci proverei a coinvolgere la minoranza in questa operazione, però non dipende solo da lui, ma anche dai soggetti politici che compongono la maggioranza”.

Guai però a chiamarlo inciucio. “Non lo è. Vorrei solo fare cose sane e utili per la città”. Il voto per Francesco Serra come presidente del Consiglio potrebbe arrivare, Marini non lo esclude. “Però – spiega – solamente se ci si arriva con un percorso che preveda una discussione anche del modello di sviluppo della città”. Una città “che è delusa, più di me. Quando mi dicono che si stava meglio prima, mi arrabbio come una bestia”.

 

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