Fermento nel centrodestra, nasce a Viterbo “il faro” di Tosi

Fermento nel centrodestra, nasce a Viterbo “il faro” di Tosi

Politica - La situazione politica nazionale è particolarmente agitata nella compagine del centrodestra e quanto accadrà da qui a breve avrà delle ripercussioni anche nella Tuscia. Una prima cosa da sottolineare è che il leghismo viterbese non ha più tre teste. In compenso però è nato "il faro" di Flavio Tosi.

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Subbuglio nel centrodestra e nella nebbia fitta della frammentazione spunta un “faro”. Guardare ai movimenti in corso a livello nazionale è fondamentale per capire quali potranno essere gli scenari pronti ad aprirsi anche alla latitudine viterbese.

E in questi giorni l’epicentro di nuovi mondi è il Veneto. Il Veneto del rinnovo della presidenza regionale, dello strappo tra Salvini e Tosi e della fine dell’avventura in Lega Nord di quest’ultimo. Messo alla porta in queste ore dal segretario del Carroccio. Pronto quindi a scendere in campo per lanciare la sfida al salviniano Luca Zaia, governatore uscente e ricandidato. Ma il sindaco di Verona sta facendo molto di più, e la sua strategia potrebbe dettare profondi cambiamenti politici. Dipende tutto dalle scelte che matureranno le altre forze di centrodestra: Forza Italia, Fratelli d’Italia e Nuovo Centro Destra.

Un possibile nuovo big bang nel centrodestra

L’elemento di novità si chiama “Ricostruiamo il Paese”. Una fondazione voluta da Tosi e che ieri mattina si è riunita in una kermesse organizzata negli spazi della Fiera di Verona. Interessante, sul piano dello scacchiere politico, è la prospettiva che porta con sé: ricostruire una casa dei liberali. Quindi uno spazio di ricomposizione del centrodestra da cui ripartire per lanciare la sfida alla corazzata del Partito Democratico a matrice renziana. La fondazione punta a ricostruire anche una leadership unica, attraverso il meccanismo delle primarie. A quel punto si occuperà di sostenere sul territorio nazionale la candidatura del sindaco di Verona.

Tutto dipende a questo punto dai movimenti degli altri. Il Nuovo Centro Destra è interessato. Ma il grosso del successo o del fallimento di questa nuova prospettiva dipende dal posizionamento di Forza Italia. Il bivio degli azzurri è verso Salvino o verso Tosi. La scelta da fare è tra una confederazione più spostata a destra, con epicentro Salvini e il suo “lepenismo” in salsa italica, o tentare un percorso meno populista e più di governo accogliendo l’invito del sindaco.

Come andrà a finire il tutto lo capiremo dalle scelte che le forze politiche di quest’area a destra del Partito Democratico andranno a fare nelle elezioni regionali venete.

Le ripercussioni nella Tuscia

Qualsiasi territorio andrà dietro a quanto deciso a livello nazionale. Intanto però un primo cambiamento c’è: la rottura dell’asse delle tre leghe. Fino a poche ore fa il leghismo giallo blu aveva tre teste: la prima nata Lega Federalista di Umberto Fusco, Unione della Tuscia – Noi con Salvini guidata da Umberto Ciucciarelli e Patriae (area Tosi) di Federico Fracassini. Ora restano due leghe e una roba che non è ancora possibile capire cosa diventerà. Potrebbe essere una grande cosa, così come perire sotto il prevalere dell’impostazione di Salvini. Intanto anche sul territorio viterbese è stato aperto un “faro” tosiano. Ben visibile dal sito della fondazione “Ricostruiamo il Paese”.

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