Estate viterbese 2013, caos contributi: circa 20 associazioni pensano al ricorso al Tar

Estate viterbese 2013, caos contributi: circa 20 associazioni pensano al ricorso al Tar

Politica - “Era più difficile fare una porcata così che le cose fatte bene”. Una porcata che potrebbe costare all’amministrazione Michelini un ricorso al Tar “perché ci sono, tra l’altro, delle irregolarità".

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2“Era più difficile fare una porcata così che le cose fatte bene”. Una porcata che potrebbe costare all’amministrazione Michelini un ricorso al Tar “perché ci sono, tra l’altro, delle irregolarità. Hanno stabilito i criteri di assegnazione dopo un anno. Criteri che dovrebbero tener conto di elementi non verificabili, ad oggi, come la rassegna stampa. Come hanno fatto a decidere quale fosse migliore se non hanno ancora ricevuto la rendicontazione?”.

La possibilità del ricorso al Tar è emersa questa mattina durante la conferenza stampa indetta dal coordinamento delle associazioni culturali scontentate dall’assegnazione dei fondi per l’estate e il settembre viterbese 2013. Un incontro che è servito non solo per fare il resoconto di quanto successo, con l’elenco dei danni (si parla di alcune decine di migliaia di euro mancanti all’appello) che le associazioni hanno subito, ma anche per tracciare una linea e guardare al futuro, per chiedere all’amministrazione comunale che cosa si aspetta da loro e quali siano le strategie e le politiche culturali che ha intenzione di mettere in campo.

A prendere parola i rappresentanti di Arci Viterbo, Funamboli, Proloco, Associazione XXI secolo, Take Off (Free music fest), Imaginaction (RockinCura), La tana degli orchi (Ludika), Tetraedro, Tuscia Eventi, Mani in Alto.

 

1I danni e le promesse mantenute

Più di una associazione ha raccontato di essere stata convocata dall’amministrazione e dall’allora assessore alla cultura (oggi allo Sviluppo Economico) Giacomo Barelli per l’organizzazione di eventi durante l’estate e il settembre viterbese scorso. Riunioni che hanno portato a promesse, poi non mantenute, alle quali le realtà culturali hanno creduto e a causa delle quali le associazioni hanno investito anticipando soldi (chi 2.000€, chi 3.000€, chi 8.000€) ai fornitori, indebitandosi con la certezza di ottenere quanto pattuito. Debiti che non permetteranno alle associazioni di reinvestire per attività in questa stagione.

 

Le richieste\1: oggi per ieri

Le associazioni culturali hanno chiesto che emergano le responsabilità di quanto successo, che ci sia una presa di posizione e un impegno pubblico da parte dell’amministrazione e che si trovi una soluzione.

 

Le richieste\2: oggi per domani

Le realtà culturali hanno chiesto che all’amministrazione di chiarire se le associazioni culturali sono considerate un peso o una risorsa, di specificare se ha intenzione di coinvolgere le realtà territoriali per la programmazione e la messa in pratica di politiche culturali. In fondo, che la politica si riprenda il suo ruolo di decisore, ad oggi delegato agli uffici.

 

Il ricorso al Tar

Durante la conferenza le associazioni hanno annunciato l’idea di un ricorso al Tar a causa di alcune presunte irregolarità. Ad esempio i criteri di assegnazione, arrivati dopo un anno. Criteri che poi avrebbero tenuto conto di elementi non verificabili, ad oggi, come la rassegna stampa. “Come hanno fatto a decidere quale fosse il progetto migliore – hanno detto in conferenza – se non hanno ancora ricevuto la rendicontazione?”. Il ricorso al Tar è un gesto estremo che, tra l’altro, porterebbe al blocco totale del capitolo e probabilmente quindi alla riscossione da parte delle associazioni stesse (ma anche di quelle che non faranno ricorso) dei contributi assegnati.

Foto Fisioterapy Center

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