Ecco “L’Altra Europa” di Tsipras. Intervista con la candidata all’UE Raffaella Bolini

Ecco “L’Altra Europa” di Tsipras. Intervista con la candidata all’UE Raffaella Bolini

Politica - Abbiamo intervistato una candidata della lista 'L'Altra Europa con Tsipras' per aggiungere un punto di vista su queste tormentate e complicate elezioni europee del 25 maggio.

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La sinistra storica italiana si è stretta, per queste elezioni europee, intorno al leader greco Tsipras. Sono la faccia di quella che loro hanno definito ‘L’Altra Europa’. Siamo andati a cercare di capirne qualcosa di più, intervistando la candidata Raffaella Bolini.

 

Cosa significa voler rappresentare un’altra Europa? Cosa volete fare?

 

“Vogliamo salvare i nostri diritti, la nostra democrazia e la possibilità di vivere bene. Dobbiamo liberare la nostra Europa da chi in questi anni l’ha occupata: forze della finanza, banche, lobby multinazionali. Vogliamo restituire risorse ai cittadini. Non è vero che siamo diventati poveri, il problema è che qualcuno ha accumulato ricchezza nelle sue mani sottraendola ai giovani, ai precari ai disoccupati.

 

Colpa dell’euro?

 

“No, è una moneta che potrebbe farci tutti più forti. Il problema è come è stato gestito l’euro. Non è stato gestito per produrre piena occupazione, per abbattere le diseguaglianze ma per ridistribuire la ricchezza in una lotta di classe al contrario, dei ricchi contro i poveri. Il problema non è l’euro ma bisogna imporre una gestione diversa delle politiche fiscali e monetarie”.

 

Il vostro è l’unico leader latino in corsa come premier per l’europarlamento. Gli altri sono dell’Europa centrale (tedeschi, lussemburghesi …), che ne pensate?

 

Non bisogna mai essere contro i popoli interi. Dentro i popoli ci sono forze del bene e del male. Non voglio fare contrapposizione tra greci e tedeschi. Il nostro leader è riuscito a ricostruire una prospettiva politica per il suo Paese, massacrato dall’austerità. Ha ridato la speranza al popolo greco, che ha perso tutto. Tsipras ha individuato alcuni meccanismi che bisogna rompere. Per esempio l’obbligo di pagare il debito tutto e subito, frutto dell’ideologia che sta massacrando i popoli. Ci sono alternative e bisogna individuarne una che rimetta al centro i diritti e la democrazia. Il rischio è che altrimenti la politica si sfasci. Il 25% della popolazione europea vive in povertà, questo lascia spazi enormi a populismo e forze razziste e naziste.

 

Che esperienza vuole portare in Europa?

 

Vengo dall’associazionismo, dall’Arci. Voglio portare in Europa la prospettiva di fare le cose insieme, la partecipazione. Questo è quello che l’associazionismo e il volontariato cercano di fare ogni giorno, sporcandosi le mani.

Foto Fisioterapy Center

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